Cabaret Bisanzio, laboratorio di finzioni > Zibaldone > 10 consigli (non richiesti) di scrittura
10 consigli (non richiesti) di scrittura
1. Se scrivi a lapis, ricordati di appuntarlo: sennò ti verrà da scrivere grosso, ed è brutto. Lo so che a forza di appuntarlo il lapis si accorcia, ma è la vita. Se scrivi a penna, cerca di scrivere con una penna blu se ti piace il blu, e con una penna nera se ti piace il nero: coerenza. Se non sei sicuro di scrivere bello, comprati una penna di quelle cancellabili, che io ce le avevo alle elementari: mio cognato ci fa i cruciverba, ma va bene anche per scrivere cose che non siano cruciverba (tipo i romanzi, o i sudoku).
2. Se scrivi al computer, ricordati di accenderlo: consuma un po’ di più, ma ne vale la pena.
3. Se scrivi a macchina, ricordati che le macchine, per quanto intelligenti, non potranno mai superare il cervello umano (a meno che il cervello non sia quello di Valeria Marini, che già anni fa è stato superato da un Ciao con la marmitta Polini) (un Ciao fermo). Questo se scrivi a macchina. Se invece scrivi in macchina, ricordati di allacciare la cintura. Se poi scrivi sulla macchina, tieni presente che “lavami” è una cosa ormai inflazionata e che poi ti diventa tutto il dito sporco. Anche scrivere “cornuto” sulla carrozzeria col cacciavite non è il massimo dell’originalità: già molti scrittori lo hanno fatto, tra i quali mio cognato.
4. Quando ci si firma, prima il nome e poi il cognome.
5. Non premere troppo, sennò fai come il mio amico Mirko, che quando si andava alla medie non è che si fosse bravissimi in matematica, e allora si andava a ripetizione da una maestra in pensione, e lui, che con la penna non aveva molta confidenza e aveva un braccio grosso come due delle mie cosce, una volta (con la lingua di fuori per lo sforzo intellettuale) pigiò talmente tanto sul foglio che incise sul tavolo della vecchia un bella equazione di primo grado tutta a bassorilievo. Adesso Mirko è uno stimato ebanista.
6. Ricordati: è abcdefghilmnopqrstuvz; non tgubdfseizlnohmvcpraq. No, te lo dico perché io mi confondo sempre. Sì, vabbè, poi ci sono delle lettere strane tipo JYWX, ma sono lettere extracomunitarie che a noi indoeuropei non interessano.
7. L’ambientazione è importante, forse.
8. Scrivi sempre pensando che qualcuno ti leggerà. Quindi, se non vuoi andare in galera, evita di scrivere quanto ti piacerebbe farti la figlia quindicenne del vigile urbano che sta al piano di sopra. Pensalo e basta. O, se proprio devi scriverlo, poi non metterle il foglietto sul motorino. O almeno non ti firmare, testa di cazzo.
9. Anche i numeri sono importanti, come le lettere, e vanno scritti bene. Pochi cazzi, scrivi bene i numeri, perché poi quelli che frequentano i cessi degli autogrill li leggono male e le telefonate, invece di arrivare alla tua ex, chissà a chi vanno.
10. Scrivi quello che ti va di scrivere. Non fare come me, che siccome mi dispiace lasciare il blog fermo, sono costretto a scrivere immonde cazzate tipo questa. Scrivi dove ti pare, ma non scrivere mai su un blog: non è sano.
Sauro Sandroni ha iniziato a scrivere alle elementari. All’asilo no, all’asilo faceva dei bei disegni con le case, il cielo, il sole e gli alberi ed era tanto felice. E’ stato docente di scrittura creativa presso il “Centro Zoolander per bambini che non sanno leggere e scrivere bene” di New York. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo un lungo promemoria prima di partire per il campeggio con su scritto
tenda ok
attacco per la luce ok
autan (è finito!!!)
materrassino + apposita pompa ok
prolunga (non l’ho trovata)
caricabatterie cellulari
moglie
lampada a gas (comprare ricarica)
e una lista di nomi di quando allenava i pulcini del Capannoli dove (in questa lista) c’erano scritti dei nomi a fianco dei quali erano riportati dei severi giudizi tecnici tipo “ambidestro”, “forte di testa” o “grandissimo figlio di puttana”.
30.07.2008 15 Commenti Feed Stampa
15 Commenti
Commentad’accordo allora mi iscriverò alla sua scuola di scrittura creativa maestro ma voglio lo sconto benzina che non mi sta proprio di strada.
La benzina è male: ricorra alle energie rinnovabili e poche storie.
grazie, farò tesoro dei consigli 4 e 8.
in fede,
Rossi Mario
bravo! lei da grande diventerà un novello Bogoncello.
al moglie cancellato in promemoria non ce l’ho più fatta e mi sono scompisciato.
@Sauro: perché il punto due non lo hai ancora applicato?
@Michele: il punto 8? Sei un prete? Dovevi firmarti Rossi Mario Don.
@Wd: oddio, wd, non ce l’hai fatta… ti mancavano 4 righe, mica eri all’inizio del post :-)
Mi permetto di aggiungere un undicesimo consiglio:
E’ inutile scrivere lettere ai corinzi, che tanto poi i corinzi non rispondono mai.
Scriviamo per sapere che non siamo soli. Se non scriviamo, siamo soli. Se siamo soli, il sesso viene meglio. Se scriviamo, poi conosciamo una bloggher che scrive, e finiamo insieme a quella bloggher. Così poi non scriviamo e facciamo quella cosa oscena che è il sesso a due. Ma se non scriviamo – pensiamoci bene – se non scriviamo, magari è l’inizio di un idillio che può durare tutta la vita con i nostri non-lettori. Per il solo fatto di non aver scritto nemmeno una parola, avremo non-lettori a milioni. Perciò non scriviamo e non facciamo sesso e amiamo i nostri non-lettori, che tra l’altro guadagneranno un sacco di soldi per non aver comprato quel che non abbiamo scritto.
Perciò bandirei anche il lapis, e la grafite in genere. La carta è multiuso, e non sarebbe saggio bandirla, credo.
Sì, credo anch’io (la cosa della carta, dico).
riprendo a leggere ma non sono ancora certo di essermi risvegliato dal coma.
Hai provato a darti un pizzicotto?
Bello!
grevio@budrillo.uk.co.tar.zap
non sai quanto una condizione di irresponsabilità indotta da cause esterne alla propria volontà possa, in certi momenti acuti di stress, essere gratificante.
Allora perché risvegliarsi e non invece restare intontiti ancora un pò, …almeno solo un altro attimo… tempo di rileggersi il post e tutti i commenti
Un inchino!!