Cabaret Bisanzio, laboratorio di finzioni > Zibaldone > A quanto pare la maggior parte dei programmi che facevano de La7
A quanto pare la maggior parte dei programmi che facevano de La7
A quanto pare la maggior parte dei programmi che facevano de La7 una tivù guardabile (e talvolta godibile) saranno cancellati. Invasioni barbariche, Markette, Otto e mezzo: via dall’etere. Sembra che il palinsesto sarà rimpolpato con altri, più commerciali programmi nazionalpopolari. E la ragione è una: non politica, non ideologica, bensì economica. Quei programmi non erano visti abbastanza, non erano seguiti abbastanza, in altre parole erano troppo “up”: come ha dichiarato il neo presidente della rete, da “fighetti”.Io penso che il fatto che questi programmi de La7 non facciano abbastanza share per rimanere in vita sia un vero e proprio segno dei tempi: non credo che Markette sia un programma per intellettuali (pieno di travestiti, tette, culi e gossip come è), né che le interviste della Bignardi siano una lezione di Emanuele Severino, né che Otto e mezzo sia inarrivabile, incomprensibile ai più: eppure, invece, ordunque, cari amici, compagni, cabarettisti e lettori, mettetevi l’anima in pace: E’ COSI’.
L’italiano medio snobba, non capisce, non segue certe sottigliezze, certa televisione in odore di cultura; l’italiano medio, quando sente la parola cultura, mette mano alla fondina, anzi, acchiappa il GumBody Meliconi e spara direttamente verso il televisore.
I gusti televisivi degli italiani non permettono a programmi leggermente al di sopra della media di sopravvivere: niente costrizioni, nessuna dittatura, niente Berlusconi, niente decodifica aberrante, niente Bobbio né Sartori, niente apocalittici e integrati, ma solo una verità: che la gente, quando vede Ferrara o la Bignardi, aspetta mezzo secondo e poi, con faccia annoiata, cambia sui pacchi, su Striscia, su altro.
E’ una caratteristica del nostro popolo, prendiamone atto, questa incultura generale e diffusa, e io personalmente ho smesso di criticare tutta la faccenda (degli italiani ignoranti che votano a destra) il 14 aprile scorso, quando Berlusconi è tornato al potere con una maggioranza allucinante, legittima, pesante come un macigno, che la sinistra si sogna e che permetterà a B. di fare esattamente tutto ciò che vuole nei prossimi cinque anni (se non dieci). Se lo sono voluto e, a questo punto, che se lo tengano.
Ma il fatto che il palinsesto de La7 sarà stravolto e che alcuni bei programmi non hanno riscosso abbastanza successo per permettere una raccolta pubblicitaria decente, la dice lunga su molte cose e dovrebbe far riflettere ancora una volta sulla distanza che esiste tra un certo universo culturale e il Paese reale, che delle gustosissime Invasioni barbariche della Bignardi se ne sbatte.
30.06.2008 12 Commenti Feed Stampa
12 Commenti
CommentaNo, Marco, intervengo solo per chiederti una cosa: ma l’hai visto ieri sera “Veline”? Cioè, hai visto che popò di fia era quella mora, lunga, con la minigonna rossa? Cioè, dai, troppo topa, davvero, secondo me Ezio Greggio se le infiocina tutte, è troppo un ganzo. Vorrei sapere il tuo parere.
Troppa topa, aivoglia, Ezio Greggio se le bomba tutte! (Fico se le bomba, l’ho imparato ultimamente). Comunque Sauro questo mio discorso è davvero abusato e inflazionato, mi sono rotto le palle, rassegnamoci che questa è l’Italia, che dobbiamo fare? Per quanto Berlusconi abbia straparlato e strasorpassato il limite nell’ultimo periodo, ogni sua azione è supportata da un dato di fatto: che milioni, milioni e milioni di italiani lo vogliono e lo votano. E non guardano la Bignardi. E non leggono i libri nè i giornali. E non guardano Rai tre. E sono più di noi, ma hanno il nostro stesso diritto di esprimere il voto. E il Pd non è nemmeno un’alternativa, è un’ombra. W Di Pietro. Tutti in piazza l’8 luglio.
Veltroni:
“Il Pd in piazza? In autunno e non con Di Pietro”
“Non inseguiamo Berlusconi-Caimano. I problemi sono altri”
“Il Pd non va in piazza a gratis, senza sapere perché, senza aver partecipato a definire la piattaforma delle rivendicazioni, senza sapere chi si trova accanto”.
Ecco, Walter, aspetta di definire la piattaforma va’.
Ha ragione Walter, invece! O che si va in piazza l’8 di luglio? Di Pietro ha una vaga idea del caldo che fa, in piazza, l’8 di luglio? A meno che la manifestazione non la facciano in Piazzetta a Capri, ma quella mi sembra più una location da PD, effettivamente. Attendo speranzoso il nuovo palinsesto di La 7: punto forte sul ritorno di Colpo Grosso.
@Marco: a me la bignardi ha fatto sempre cacare. E’ infarcita di banalità che fa passare per programmi culturali. Quando stava a mediaset, poi, ha contribuito a diffondere nel paese il dibattito stile “uomini e donne”, dove vecchie in menopausa con Melissa P. in mano e il cilicio sottobanco urlavano il loro superfluo punto di vista al caso umano di turno. La7 con la censura a Lutazzi ha smesso di meritare ogni forma di rispetto, anche minima e di riflesso.
“Non inseguiamo Berlusconi-Caimano. I problemi sono altri”.
Ecco, questa frase è la cifra dello spessore di Walter, che non fa un cazzo e di quel poco che fa manco se ne accorge. Di motivi per non inseguire l’antiberlusconismo vecchio stampo ce ne erano a migliaia. Stanno facendo una politica di ultradestra che fa spavento e loro chiudono il dialogo solo alle leggi ad personam. Al solo nominare “reato di clandestinità”, dovevano fare 80 mandate di chiavi e buttarle nel cesso.
Poi Walter però ha letto Scalfari che ha detto “nessun dialogo con questi qui” e allora… Ma che cazzo, chiudi il dialogo perché lo dice Scalfari?
Io sto facendo la SSIS. Già Gentiloni ci aveva messo del suo. Ora che stanno avviando la chiusura di 150.000 posti e una concezione ultra-liberista, con i presidi che scelgono i prof, sto cercando di capire se c’è qualcuno che mi rende i soldi delle tasse. PD!! (e pd non sta per Partito Democratico)
“non parliamo dei suoi processi”
Edo, condivido il giudizio su Bignardi e co. Il problema, però, è che poi giri i canali (l’ho fatto ieri sera per 10 minuti dopo giorni di astinenza) e ho beccato Lucignolo, una fiction, un film thriller che non thrillerava per niente, un telegiornale che lasciamo perdere. E allora un po’ la rivaluti la Bignardi. Oppure, che forse è l’unica soluzione, stacchi per sempre il cavo dell’antenna e usi la tv come monitor per entusiasmanti sfide alla Nintendo Wii.
Ma Gentiloni chi? Quello che ha fatto il ministro per le comunicazioni nel Governo Prodi? Quello che poteva mandare rete4 sul satellite seduta stante, fare il blind trust per Mediaset, quello che poteva mettere ordine nel conflitto d’interessi? Quello che poteva migliorare la Rai e mettere dei paletti a Mediaset? Deve essere quello, in effetti. Ha inciso profondamente nella scorsa legislatura.
Ehhhhhhhhhh, Gentiloni! FIORONI! PORCO ME! Sorry, mi confusi.
@Mix: la wii non mi piace, troppa fatica. Sono per la Play Station.
Edo, mi inchino dinanzi alla tua saggezza.
Edo manco avevo fatto caso all’errore, io dicevo Gentiloni perchè… beh, s’è dimostrato veramente gentile… con Berlusconi.