Cabaret Bisanzio, laboratorio di finzioni > Zibaldone > Dibattito fra il Cavaliere e Severgini
Dibattito fra il Cavaliere e Severgini
Cari giovanotti,
Vi racconto l’ultima che mi è capitata. L’altro giorno, per il periodico appuntamento “Ci sono anche gli altri”, ero a cena con Eugenio Scalfari, Giorgio Bocca, Alberto Ronchey e Beppe Severgini. Si parlava del più e del meno, ed io non ero nemmeno granché di umore: Luciano aveva lasciato scuocere i maccheroncini “Ai Sette Sapori”, e la temperatura del Nero d’Avola non mi convinceva affatto. D’un tratto, prende la parola il giovine Severgnini, e mi fa: “Cavaliere, ma sa che le dico? Basta con questa saggistica d’accatto, basta con questi soloni, detentori del giusto e del vero! La letteratura del Terzo Millennio corre veloce come il nostro tempo! È ora di narrativa usa e getta, di libri reality, di instant book! Il lettore vuole sapere tutto, vuole essere al centro della scena, di tutte le scene possibili! Cavaliere, il nostro è il tempo del progresso, della tecnica, del domani! Basta col vecchiume di certa editoria, noi guardiamo avanti!”.
Eugenio e Giorgio, che mi conoscono bene, hanno cominciato a sudare freddo. “Cavaliere, lo perdoni, è giovine, non sa quello che dice”, mi sussurrava uno. “Maestro, non perda la calma, ci pensiamo noi a rimetterlo al suo posto”, ha aggiunto l’altro. Alberto era in piedi, indignato, e non proferiva parola.
Io mi sono alzato, ho buttato giù una camomilla rinforzata alla valeriana con doppio Xanax, e mi sono rimesso a sedere, in un silenzio glaciale; ho guardato fisso negli occhi il mio interlocutore, e gli ho fatto: “Giovanotto, la mia risposta la avrà, ma non qui; ne riparleremo sulle paginette del suo giornaletto bello, e chissà che nel frattempo non abbia cambiato idea! Vergonia!”.
Il resto è storia.
Vostro
Cav. Marcello Stacchia
21.03.2008 5 Commenti Feed Stampa
5 Commenti
CommentaCavaliere, ha fatto versare al Severgnini calde lagrime di contrizione e pentimento. I suoi libri sull’Inter, comunque, sono dei capolavori degni di finire in un Meridiano.
Giovanotto,
il giovine scribacchino ha dovuto chinare il capo canuto (non Canuti, quella è un’altra storia) e tracannare l’amaro calice del pentimento!
Del resto chi scrive robaccia sull’Inter (materia sacra riservata solo alle penne più eccelse: un Fiunda, un Longhi… al limite un Marinati, toh!) merita di essere severamente (e pubblicamente) redarguito!
Altro che Meridiani!
Ma il Cavaliere vigila e nulla resterà impunito: Severgnini è stato solo il primo, altri lo seguiranno!
Cordialmente,
Cav. Marcello stacchia
Cavaliere, se va avanti così, lei mi finisce in carcere o all’ospedale, come diceva Geppetto.
(risata sgangherata)
egregio cav. m. stacchia,
è meglio scrivere un instant book o mettere il nero d’avola in frigorifero?
vergonia!
cordialità vive,
petarda
giovanotto,
in franchezza non so cosa sia peggio: è vero che il nero d’avola prima o poi torna alla sua temperatura ideale, mentre l’instant book resta quello che è (se si esclude l’impiego escatologico che gli dovrebbe essere proprio); ma in entrambi i casi, come diceva Verdone, si prova solo schifo e dolore.
cordialità
cav. Stacchia