E che è? La Confindustria [1] sì e io no? Non sia mai. Ecco anche il mio decalogo per il prossimo governo. Si tratta di dieci punti nè di destra nè di sinistra, imparziali, super partes, apolitici. In definitiva: vanno benissimo per il Partito Democratico. Se danno retta a me, vedrai poi mi rammentano.
1. Governabilità
- Si fa come dico io.
- Riforma della legge elettorale: chi non vota me, non vale.
- Luilì (ad esempio) mi sta sui coglioni: raus, miniera.
2. Conti pubblici
- 2+2=4
- Pareggio di bilancio entro il 2010; se poi non ci si facesse, va bene uguale. L’importante è provarci.
- Riduzione del debito pubblico: basta comprare gli scooteroni a rate.
- Introduzione del metodo di pagamento americano “to death father”.
3. Fisco
- Non mi venite più a chiedere soldi, perché io non vi cao mai.
- Abolizione dell’Iva.
- Abolizione dell’Irap.
- Abolizione dell’Ires.
- Abolizione dell’Irpef.
- Abolizione dell’Herpes.
- Abolizione del Milan.
- Abolizione.
4. Lavoro
- Detassazione degli straordinari, dei premi di risultato e di un altro po’ di cose che poi ve le dico dopo, adesso non ho tempo, comunque vi potete fidare alla grande, il fatto che abbiano a che fare con delle piccole cifre che ho esportato nottetempo oltrefrontiera per depositarle su alcuni conticini che dico io non vuol dire assolutamente niente ed è una pura coincidenza da attribuire al caso.
- Introduzione della patente a punti per i datori di lavoro: per ogni dipendente deceduto per morte bianca, zac, un punto in meno. Quando uno finisce i punti, glieli ridiamo, ma solo se li chiede per favore. Mi dispiace, ma per certe questioni è venuta l’ora della mano pesante.
- Basta con la distinzione tra lavoratori stranieri e lavoratori italiani: consideriamoli tutti stranieri e facciamo finta che non capiscono l’italiano, così non se ne parla più.
5. Semplificazione
- Ridurre gli ostacoli burocratici: per aprire un’azienda, basterà chiuderne prima altre due.
6. Energia e Ambiente
- Possibile che l’attacco solare del Daitarn III serva solo a far fuori i Megaborg? Chi è che ne ferma lo sviluppo a scopo civile? Legambiente? I Verdi? Marina Ripa di Meana? Che vadano affanculo: attacco solare per tutti.
- Ripristino delle centrali nucleari. Dice in Ucraina ci sia un vecchia centrale dismessa ancora piena di tanti bei pezzi di ricambio usati pochissimo: si acquistino.
- Rigassificatori in ogni dove, basta che non siano nel triangolo Pisa-Livorno-Volterra, perchè a quel punto lì mi rompebbero un po’ il cazzo.
- Installazione, in Umbria, di una grande dinamo del diametro di 10 kilometri, in grado di far accendere i lampioni a tutto il Paese. Per farla girare, ci organizzeremo con i senegalesi.
7. Infrastrutture
- Via libera alla bretella Torino-Lione-Sydney.
- Via libera al ponte che finalmente unisca la Sicilia con la Sardegna, come accade in ogni paese civile.
- Potenziamento (altro che dismissione) di Malpensa tramite la costruzione di uno spiazzo parecchio grande nel quale possano atterrare astronavi spaziali lunghe da qui a laggiù e che quando pigi un determinato bottone diventano dei robot giganti coi raggi laser e i missili fotonici, bestiale, fiuum, sbum, ratatatatatatata, sei morto.
8. Istruzione
- Promuovere la competizione tra scuole tramite meccanismi virtuosi come rubamazzo, subbuteo, palla avvelenata, strega-comanda-color, rava (te ci metti il culo e io la fava), gara di rutti, chi piscia più lontano.
- Riconoscere il merito tra gli insegnanti; poi, una volta trovatolo, raus, miniera anche lui.
9. Ricerca
- Aumentare il Pil destinato alla ricerca. Appena capisco cosa cazzo sia il Pil, giuro che lo aumento, ma no di poco, di tanto.
10. Mezzogiorno
- Ma anche mezzogiorno e un quarto, va bene lo stesso.
- Chi se la sente, lotta alla criminalità e al racket, ma non è che si può stare dietro a tutto, specie se questa fantomatica lotta comporta di rimanerci secchi o, peggio ancora, che mi brucino il SUV con i CD di Anna Tatangelo dentro.