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Due o tre motivi per i quali odio gli anni ’80
Vista la piacevole conversazione venutasi a creare nei giorni scorsi su CB, ho creduto di dovere spiegare con argomentazioni un poco più approfondite la mia avversione per la decade che va dal 1 gennaio 1980 al 31 dicembre 1989. Ecco, dunque, alcuni dei motivi che in passato mi hanno spinto a dire “gli Anni ’80 sono merda”:
1) Politico: Gli Anni ’80 votano UDC (sono iscritti alla sezione di Milano2, “Card. Marcinkus”). Ditemi voi se vi pare poco.
2) Rignanesco: Quando ero piccolo (erano gli anni ’80) gli Anni ’80 mi molestarono, anche se poi forse pare che non fosse vero, dice.
3) Montecristico: Visto che erano invidiosi del mio successo come capitano di vascello, gli Anni ’80 scrissero una lettera finta (insieme ai loro compari Montego, Caderousse e Danglars) con la quale mi accusavano di essere bonapartista, e per colpa loro mi sono fatto 14 anni di galera al castello d’If. Vabbè, certo, poi sono uscito e mi sono vendicato uccidendoli tutti (per uccidere gli Anni ’80 è bastato staccare la luce ai sintetizzatori), ma questo non toglie che mi sia rimasto addosso un certo qual giramento di coglioni.
4) Musicale: Gli Anni ‘8o sono per i Beatles, mentre io (dovendo proprio scegliere) ero più per i Rolling Stones.
5) Sanitario: Sono allergico. Ogni volta che sento “Enola Gay” mi si chiude l’epiglottide e rischio di morire. Una volta mia cugina mi fece sentire una compilation che si chiamava “One Shot 80”: mi salvarono con una lavanda gastrica alle orecchie e una flebo (a base di un loop di Stairway to Heaven) sparata direttamente nella corteccia cerebrale.
6) Cartaginese: Quando ero bambino, mio padre Asdrubale mi fece giurare (insieme ai miei fratelli Amilcare e Magone) che avrei provato odio eterno per Roma. Dopo, quando le guerre puniche erano già finite, leggendo le righe piccole del giuramento che mi fece firmare (Asdrubale era un gran figlio di puttana), ho scoperto che nell’odio erano compresi anche il Milan, i crostini con il fegato e, soprattutto, gli Anni ’80.
7) Ecologico: Gli Anni ’80 consumano un fottìo di carbone. E non venitemi a dire che non possono fare altrimenti: gli Anni ’90, per dire, hanno installato i pannelli solari e adesso vendono elettricità pulita all’Enel. Basterebbe volerlo.
8) Atavico: Quando l’uomo abitava nelle caverne, gli Anni ’80 erano il suo principale rivale nella lotta per la sopravvivenza: quei fottuti bastardi ci rubavano tutte le punte di selce delle frecce (li usavano come spalline per le giacche) e ci cancellavano le pitture rupestri, sostituendole con riproduzioni spray dei lavori di Keith Haring.
9) Supercazzolico: Nel caso di Sandy Marton terapia tapioco come se fosse antani dei video della supercazzola, sebbene anche la musica prematurata Anni ’80, ma con fuochi fatui. Sbiliguda.
10) Passional-sentimentale: Quando stavamo insieme, gli Anni ’80 mi tradirono con il mio migliore amico, gli Anni ’70, e io non l’ho mai superato. Dal loro connubio nacque un bambino, che chiamarono The Artist Formerly Know As Prince, che poi ho riconosciuto come figlio mio e al quale voglio un mucchio di bene.
11) Fiorentino: Gli Anni ’80 hanno votato sì alla tramvia in centro storico a Firenze. Io non sono d’accordo, perché secondo me ci stava meglio un bell’aeroporto.
12) Satanico: Gli Anni ’80 sono pieni di dischi che, se li suoni al contrario, puoi sentire dei messaggi subliminali che dicono: “la musica degli Anni ’80 è meglio suonata all’indietro che in avanti”.
13) Infantile: Perché sì.
14) Radiofonico: Perché, durante gli Anni ’80, i video killed the radio star. Ma i video erano solo gli esecutori materiali: i mandanti erano gli Anni ’80.
15) Culinario: Negli Anni ’80 la rucola non era ancora stata scoperta.
22.02.2008 33 Commenti Feed Stampa
33 Commenti
CommentaSauro, molto carino :)
ora che mi è passata la terribile rabbia provocata dalle terribili offese del terribile Luca, e ho riacquistato il dono della ragione, ho capito perché gli anni 80 musicalmente non mi piacciono.
sono partito dalla definizione di Eno, che distingue la musina in vile e importante: la musica vile persegue solo obiettivi commerciali, è facile, colpisce le emozioni immediate (simbolo ne sia la rullata al centro di In the air tonight: tecnicamente nulla, ma i ragazzini si emozionano); la seconda, no. ma cos’è mai la seconda? mi sono domandato nel mio eremo di porcellana. perché una canzone è ‘bella’, perché gli diamo un rango diverso, impegnato, colto etc.? si può dire che ciò avviene quando si fa arte? bene, ma cos’è l’arte?
propongo la mia risposta. l’arte è sofferenza e rinuncia. quando io creo, e nel creare metto tutto me stesso, mi annichilisco nella creazione, sto facendo arte; certo, c’è la tecnica e lo studio che danno un metodo a quell’azione. ma in fondo rimane quell’ineluttabilità. Hesse diceva: non so che dire ai giovani scrittori che mi chiedono un parere, perché se hai necessità di scrivere non chiedi pareri a nessuno. allora, la differenza fra Golden Hours di Eno e La Isla Bonita di Madonna, a parte il gusto personale, forse è proprio questa: Eno ha fatto ciò che doveva fare, si è aperto e si è giocato tutto ciò che aveva. ed ascoltarlo oggi ancora commuove, perché sentiamo cosa voleva dire, che emozioni intendeva esprimere. La Isla bonita è un’operazione commerciale, in cui non c’è null’altro che una straordinaria macchina produttiva – con autori di musiche, testi, video e quant’altro – e un rotondo fatturato a fine esercizio.
questa, mi pare, è una differenza che si muove su un piano misurabile, al di là del gusto.
Giovanotto,
ma le ho mai raccontato l’aneddoto del Fiunda e dell’urgenza di scrivere?
Mi pare di sì… forse… non ricordo… vabbè…
cordialmente,
Cav. Marcello Stacchia
A parte che, come ho già detto con buona pace della tua crocifissione degli ’80, la musica usa-e-getta c’è sempre stata, di tutto il tuo discorso c’è un lato che mi resta indigesto: non si vive di soli capolavori e questa macchina da guerra che tieni in piedi contro la “monnezza” secondo me ha pochissimo senso. Anche per me la musica è una cosa seria (la prima volta che ho impugnato una chitarra era il 1979) ma, per dirne una, il fatto che adori i Led Zeppelin e gli Stones non mi impedisce di quando in quando di aprire il finestrino della macchina, accendermi una sigaretta e sentirmi “Video killed the radio star” a palla, magari mentre vado al mare in una bella giornata. Ma magari sono strano io.
Portando il paragone in un campo più consono al nostro blog, non si può passare la vita a leggere solo De Lillo, ogni tanto bisogna sfogliare pure Topolino. Se mi chiedi chi porterei su un’isola deserta ti rispondo senz’altro il primo, ma chi di noi vive su un’isola deserta?
Luca,
il paragone dhe fai è improprio (come l’so di taluni del verbo “comminare”).
“Video killed the radio star” è un pezzo pop di incredibile, eccellente fattura (basterebbe la sola, maestosa, linea di basso di Trevor Horn a garantirle l’immortalità nell’Olimpo del pop!) e, giustamente viene ricordato a distanza di quasi 30 canni come un simbolo di un’epoca (e non solo per il profetico titolo).
Non a caso dei grandi della storia del rock, gli YES, inglobarono i Buggles nel loro organico, vedendo in Horn e Downes dei musicisti moderni e formidabili, laddove la moltitudine ovina vedeva solo due canzonettari…
“La isla bonita”, per tornare all’esempio di Mix, o il repertorio del buon Prince, al contrario, meritano l’appellativo di “monnezza” a pieno titolo.
senza rancore…
Luca, ti succede mai che qualcosa ti stia sui coglioni a pelle, anche se sai che questa cosa non ha una logica? Ecco, a me capita così per gli anni ’80. Non li sopporto, ma non è che sia convinto che un legge che li bandisca debba essere al centro dei programmi elettorali per le prossime elezioni: tendenzialmente, mimportaunasega. Non sopporto gli anni ’80 ma lo dico giocandoci su, senza volerne fare un discorso “serio”. Poi è chiaro che non si può dividire le ere musicali in “decenni sì” e “decenni no”: è una semplificazione che lascio volentieri ai giornalisti. Il mio è solo un giochino senza pretese di obiettività e di serietà. Non faccio crociate contro la monnezza (le farei se abitassi a Napoli), e soprattutto tu mi sopravvaluti e mi prendi troppo sul serio ;-)
p.s.
tutto quanto sopra, ammesso che ti stessi rivolgendo a me.
P.S. – e comunque, caro Mix, usare come termini di paragone Golden Hours e La Isla Bonita è un’operazione che trovo piuttosto scorretta. Certi paragoni hanno senso se effettuati nel medesimo contesto. Quello che fai tu è dire “Le pere sono più pere delle mele”. E grazie al cazzo, direbbe il poeta.
Madonna (presa come paradigma) non ha nulla a che fare con Eno, si muove in un ambito radicalmente diverso e separato. La pop-dance non richiede alcun travaglio interiore né vedo perché dovrebbe.
Sauro, rispondevo a Mix, non a te.
Mi sarebbe piaciuto ribattere uno per uno ai tuoi 15 punti con un tono altrettanto giocoso ma purtroppo adesso mi manca il tempo.
Sì, infatti mi era venuto il dubbio e avevo aggiunto un post scriptum, ma era troppo tardi.
@Ciccio
marginalmente: Horn aveva già a che fare con gli Yes da un po’ in qualità di produttore, non credo sia entrato nel gruppo per Video Killed the Radio Star.
Luca, ma guarda che messa in questi termini siamo d’accordo. e chi non ascolta musica ‘leggera’ andando al mare in serena libertà? certo, c’è musica leggera e musica leggera. per me i REM sono musica leggera: bellissima, ma leggera. ma anche i Buggles, gli U2 all’inizio, Bob Marley e altri.
il tema non è ciò che piace di più: a seconda del momento ti ascolti da Bach a Loredana Bertè. il tema è: qual è il tratto caratterizzante di quel decennio? poiché negli anni 80, ahimè, ero già grandicello, ti dico i concerti che ho visto:
– Genesis, 1982
– Simple Minds, 1986
– Spandau Ballet, 1986
– Antonello Venditti, 1986
– Peter Gabriel, 1987
– David Bowie, 1987
per citare i primi che ricordo: ed io ero uno che faceva il figo, che ascoltava il prog, etc. i ‘giovani’, negli anni ’80, ascoltavano gli Wham, i Duran Duran: certo, c’erano anche i grandissimi Japan, i Talking Heads. ma non erano fenomeno di costume.
invece, negli anni 60, il fenomeno di costume erano i Beatles. negli anni 70, i Genesis, gli Yes e gli ELP, che riempivano gli stadi (lo so, non tutti subito; ma a Knewborth per i Genesis nel 1977 c’erano 100.000 persone).
questo è quello che voglio dire. e la differenza fra Supper’s Ready e Save a prayer… mi fermo qui, che solo a compararle mi sento male.
(hai visto che bella una discussione senza la parola ‘cazzo’?)
Mix, ma che CAZZO dici?
(ho dovuto scriverlo, c’era il rischio che qualcuno mi anticipasse e mi togliesse lo scettro di più simpatico di CB)
Mix, a livello di senso comune il tratto caratterizzante del decennio 80 è la coglioneria di certi gruppetti pop perché l’industria musicale, come dicevo nella rissa, disponeva di quello strumento formidabile che erano i video. Guarda che la precisazione non è speciosa. Torna un attimo a quei giorni e fai mente locale: mai prima di allora la tv aveva preso di mira così massicciamente i teen-agers. Ancora nei ’70 il target televisivo erano sostanzialmente gli adulti, poi arrivano le tv commerciali e, guarda caso, lo spettatore più appetibile diventa l’adolescente (se non proprio il bambino). E cosa ci hanno tirato addosso? Tonnellate di video musicali. Era la strada più facile e più remunerativa.
Che poi pensi davvero che alla radio nei ’60 si ascoltassero i Cream o gli Zeppelin? Guarda che il 90% della programmazione erano Iva Zanicchi e Gino & his Jets (con il loro swing che piace tanto ai giovani).
Tu dici che nei ’60 il fenomeno di costume erano i Beatles. D’accordissimo, ma i primi singoli dei Beatles, presi nel loro contesto originario, non avevano intrinsecamente più valore o significato o portata di quelli di Madonna vent’anni dopo. Non venirmi a dire che “Love me do” o “Please Please me” sono opera di geni. Che Poi i Beatles siano diventati un’altra cosa è un conto, ma sono nati esattamente come è nata Madonna: dando l’impressione di poter sfondare e far guadagnare un sacco di soldi. Sta pur certo che non vennero prodotti con l’intenzione di cambiare il corso della musica popolare del novecento.
Per dire: non facciamo l’elogio dei “duri e puri” che se ti metti a guardare bene credo ne troverai davvero pochi (volevo scrivere “nessuno” ma oggi sono ottimista).
Luca,
e questa dove l’hai sentita?
“i primi singoli dei Beatles, presi nel loro contesto originario, non avevano intrinsecamente più valore o significato o portata di quelli di Madonna vent’anni dopo. Non venirmi a dire che “Love me do” o “Please Please me” sono opera di geni.”
dopo quella su Trevor Horn produttore degli YES prima di Drama questa è la seconda, come dire…? “Comminata” che spari nel giro di 10 minuti.
I primi Beatles sono GENIO puro, altrochè!
4 ragazzetti bianchi che rileggono (primi tra tutti) in chiave pop il rythm’n’blues afroamericano condendo il tutto con linee armoniche degne dei grandi della musica classica… e li paragoni a Madonna????????
Come disse uno un pò più famoso di me: “Padre, perdona LORO, perchè non sanno quello che fanno”
Horn e se non sbaglio anche Downes erano i produttori di Tormato che è del ’78, cioè di due/tre anni prima della loro entrata ufficiale nel gruppo.
“4 ragazzetti bianchi che rileggono (primi tra tutti) in chiave pop il rythm’n’blues afroamericano”
Forse stai parlando dei Kinks. Comunque, per la precisione, in quegli anni “rileggere in chiave pop il rythm’n’blues afroamericano” rivaleggiava col calcio come sport più popolare del Regno Unito.
“I primi Beatles sono GENIO puro”
Per me le genialate dei Beatles sono ben altre, ma se lo dici tu…
Tormato (1978) è stato prodotto dal produttore storico dgegli YES, ovvero Brian Lane… a quel tempo Horn e Downes credo suonassero (come turnisti) nella band di Tina Charles… pensa un pò te!
E che dire dei Kinks?
Hanno pubblicato il loro primo album nel ’64, quando i beatles avevano già scritto ampie pagine della storia del pop-rock… (che poi i Beatles siano arrivati successivamente a vette di genio ancor più alte, questo te lo concedo).
Spero almeno che tu abbia imparato a suonare la chitarra dal 79 ad oggi: vedo che come storico/critico non sei particolarmente ferrato…
Allmusic.com la pensa diversamente: “After producing Yes’ Tormato, both Horn and Downes joined the venerable prog-rock band as full members.”
Poi vedi tu. A me non è che tolga il sonno sapere con esattezza chi ha prodotto Tormato, che tra l’altro è una discreta schifezza.
A me risulta che il primo Beatles e il primo Kinks passi sì e no un anno quindi trovo difficile che nel frattempo i Beatles avessero “già scritto ampie pagine della storia del pop-rock”.
Ma, come sopra (e come sempre), contento tu…
P.S. – Diciamo che me la cavo ma non sono mai diventato un gran chitarrista e, detto tra noi, non è che la cosa mi consumi il fegato. Hai qualcosa da aggiungere in merito, Ciccio? Così, giusto per sapere se tra due o tre post devo aspettarmi battute su mia sorella, mia madre e via discorrendo.
P.S.2 – Sempre detto tra noi, Ciccio, sarei curioso di sapere dove sarebbero arrivati i tuoi “4 ragazzetti bianchi che rileggono (primi tra tutti) in chiave pop il rythm’n’blues afroamericano” senza gente come Elvis o Jerry Lee Lewis davanti.
I primi a riconoscere il debito verso i grandi del rock and roll sono i Beatles stessi (e la miriade di cover dei loro primissimi anni stanno lì a dimostrarlo).
Ma io penso che anche senza i fondamentali precursori, i beatles avrebbero comunque prodotto musica eccezionale: il genio (quello reale, non quello immaginario) alla fine emerge sempre!
Non so, questa visione non mi appartiene. Per me tutto si lega con tutto. I fenomeni storici, culturali e sociali non spuntano dal nulla e ogni dettaglio, proiettato nel lungo periodo, può fare una differenza enorme.
Per me senza i due americani succitati (e diversi altri) oggi Paul McCartney probabilmente sarebbe un panettiere in pensione che nutre i piccioni di Liverpool da una panchina, Ray Davies porterebbe i nipotini a scuola e Keith Richards aspetterebbe le bambine fuori dalle elementahri pronto a spalancare l’impermeabile (ammesso che non lo faccia comunque, io AMO alla follia quel rottame d’uomo).
A Lennon potrebbe essere venuta l’idea di fondare un gruppo perché un giorno di primavera, passeggiando su un marciapiede, sentì arrivare delle note da un negozio di dischi. Avesse girato all’angolo prima, magari oggi avrebbe una ditta di trasporti.
Temo che non lo sapremo mai, ma conservo intatto il sospetto che le cose stiano così.
mi spiace che un precedente commento si sia perso per strada…
io mi fermo qui, siete troppo preparati per me. e sul discorso dei duri e puri sarei d’accordo, se non ci fosse gente che moriva sugli acidi, le pere e la musica (Janis Joplin, Jimi Hendrix, Jim Morrison e Syd Barret, che è solo impazzito, ma mi basta).
Grande Capo Estiqaatsi pensa che musica anni ’80 non tanto buona. Estiqaatsi ha detto.
@Ciccio
Non stare a cercare ragioni all’arte. Non escludere l’una o l’altra manifestazione, così a orecchio. Quello di cui parli tu fa riferimento a un logoro romanticismo che però, volgarizzato, è diventato senso comune, almeno nei discorsi sull’arte. Tu hai scelto (inconsapevolmente, spero di sì, se lo hai fatto consapevolmente allora sei un cultore dell’archeologia) un canone molto vecchio, diciamo ottocentesco, un ossequio alla fantasia interiore, alle indicazioni dell'”anima”, al pathos creativo dell’individuo. Robaccia vecchia. Se giudichi con questo canone non ammetti ciò che non passa attraverso di esso. Un’operazione semplice ma falsante. E il dramma liturgico della società carolingia come lo metti? La sua qualità sta nell’avere variato il testo romano potenziando il linguaggio universale del rito gregoriano. Mica c’è l’individuo. Sì, che c’entra, mi dici, ne sono sicuro, che c’entra il passato? Quello lo sistematizziamo con i canoni del passato. Ok. Ma allora perché non si trova niente di strano nell’ostinarsi a leggere il presente con un canone del passato? Pigrizia? Solo questo?
In quanto a Eno: lascialo suonare. Che è bravo. Ma non ascoltare i suoi discorsi sull’arte. Che già sono pallosi in sé, i discorsi sull’arte, pensa se ci tocca pure rincoglionirci con sta solita cosa della musica vile e della musica importante. Vado all’Auchan.
veramente quelle cose le ho dette io. come dice un famoso editore, vergonia!
nel merito, quello che ho detto non ha nulla a che vedere con “fantasia interiore, alle indicazioni dell’”anima”, al pathos creativo dell’individuo”. ha a che fare con il wu wei.
@Nicolò:
si, quelle cose le ha scritte Mix: io non ci ho capito una ceppa.
La filosofia non è il mio campo… la storia del rock, al contrario, la conosco abbastanza.
Sia tu che Mix, anche se in misura abbastanza diversa, idealizzate un po’ troppo nel senso che tendete a incartare il tutto in un’aura di romanticismo che trova pochi riscontri nella realtà. Il genio colto da raptus creativo sospeso tra il tormento e l’estasi è una categoria critica che ha fatto il suo tempo. Il riff che tra quarant’anni verrà ancora suonato e indicato come faro illuminante del rock viene in mente assai più spesso mentre stai seduto sulla tazza del cesso a leggere un giornalaccio di dubbia fama piuttosto che mentre mediti sorseggiando the verde in una vallata himalaiana o ti struggi tutto vestito di nero pensando a quanto è triste e fugace l’esistenza.
Nella realtà Paul McCartney e Madonna se la ridono insieme in qualche backstage pro-qualcosa o nelle loro ville ai caraibi sorseggiando cocktail pieni di cannucce e ombrellini, di sicuro non si tengono a distanza pensando a quanto ampio sia lo scarto tra le rispettive produzioni. Se non frega a loro perché dovrebbe fregare a me, scusa?
[…] sono gli elementi che convincono le persone a mangiare un alimento rispetto ad un altro. Negli anni 80 è stato il momento della rucola, che come i film di Lino Banfi è stata quasi rivalutata, è stato […]
QUESTO CHE SI LAMENTA è PROPRIO UN IDIOTA,RICORDA CHE PROPRIO IN QUESTO DECENNIO LA CULTURA SOPRATTUTTO NELLA MUSICA HA DATO IL MEGLIO,U2,SIMPLE MINDS,DEPECHE MODE , THE CURE ,IRON MAIDEN,METALLICA,EUROPE BON JOVI,ANCHE I DURAN DURAN,DEI 70 INVECE DI BUONO C’ERANO SOLO I LED ZEPPELIN E DEEP PURPLE,IL RESTO è SOLO MERDA!!FOTTUTISSIMI ANNI 70!!!
LOAL
ma con tutta quella gente che si masturbava col cuscino sulla faccia e la pelletta all’ingiù come si fa ad amare l’epoca del……disimpegno manesco
settantino …ti ricordo che negli anni 80 la creatività nella musica era al top, non c’era solo sandy marton o sabrina salerno ,cosa mi dici se cito questi artisti:u2 , simple minds, def leppard , motley crue , metallica , bon jovi , europe ,big country , bruce springsteen , capito settantino tossico?