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Benedetto XVI oggi come oggi
Ilvo Diamanti, su Repubblica, a proposito della vicenda della Sapienza, scrive: “Colpisce la sproporzione tra le forze in campo. Il “no” è venuto dal 2,8% dei docenti e dallo 0,2% degli studenti. Eppure, isitituzioni e autorità si sono arrese subito”.
Ecco, noi di Cabaret Bisanzio, vogliamo aderire alla vulgata imperante – anche per evitare futuri ostracismi, di questi tempi non si sa mai – diventando alfieri della democrazia dell’oggi come oggi (il nostro padre è Giuliano Ferrara: abbiamo raccolto il suo pensiero in un floppy – avevamo comprato un dvd ma è rimasto spazio anche nel floppy).
Ordunque, ci schieriamo apertamente. Ma veniamo ai fatti, all’ennesima lotta per il diritto di parola: apprendiamo dal sito dei pranoterapeuti, www.anpsi.it , che “Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 23 Ottobre 2007 ha approvato il decreto legislativo recante: Attuazione della direttiva 2005/36/ce relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 del 9 Novembre 2007 per il riconoscimento delle qualifiche professionali.
Il testo rappresenta per le Associazioni professionali un importante risultato in quanto prevede che nella predisposizione delle piattaforme comuni, alla cui elaborazione parteciperanno le autorità ministeriali competenti, vengano sentiti gli Ordini e le associazioni di categoria “rappresentative a livello nazionale”. Il Pranoterapeuta è stato ritenuto affine alla categoria degli Architetti. Aggiungiamo che recenti statistiche hanno stabilito che un italiano su tre si affida a sensitivi e pranoterapeuti. Cosa vogliamo fare? Pensiamo forse che un italiano su tre sia incapace di intendere e di volere? No. Allora, perdinci, si pone l’esigenza, nella società della libertà dell’oggi come oggi, di ripristinare il diritto di parola per il rappresentante dell’associazione dei pranoterapeuti. Proponiamo che sia invitato all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Statale di Milano.
Siamo fiduciosi che avremo al nostro fianco i prodi intellettuali dell’oggi come oggi, perché questa a favore del rappresentante dell’associazione dei pranoterapeuti, è da un lato una battaglia per i valori dell’operosa borghesia, per il rispetto del sacro diritto repubblicano, dall’altro un necessario riconoscimento a un’autorità in cui credono milioni di italiani.
22.01.2008 8 Commenti Feed Stampa
8 Commenti
CommentaPs. le dichiarazioni di Bagnasco contro l’Italia, sono arrivate proprio puntuali e in sintonia con le dimissioni di Mastella. Sarà stato un caso, o era tutto architettato, visto la presenza di Mastella domenica a San Pietro?
Impugnare numeri e percentuali per fini strumentali è un giochino pericoloso con cui si rischia di farsi molto male, anche se ci si chiama Diamanti e si è un giornalista navigato.
Se sostieni che i quattro gatti (ma erano davvero così pochi?) fuori dalla Sapienza rappresentavano la totalità dei contestatori (mentre evidentemente è stato arruolato tra i sostenitori del papa anche chi stava a casa a dormire, a farsi la barba o magari a trastullarsi con una graziosa francesina a Roma per l’Erasmus), poi però ti trovi costretto a pensare che a San Pietro per l’adunata ruiniana c’erano 200.000 persone (ma erano davvero così tante?) e ne deduci logicamente che in Italia ci sono soltanto 200.000 cattolici.
non è vietato manifestare la propria idea.
per questo trovo sbagliato manifestare per non far parlare qualcuno, anche se dice porcate.
non trovate che sia sbagliato fare manifestazioni che limitino la libertà di un altro ? non si voleva farlo entrare e farlo parlare, mi pare…
Che senso ha ? si è passati dalla parte del torto.
Si poteva manifestare per dire che le sue idee sono cazzate. Ma non “Qui non ti vogliamo” “Non devi parlare”. Perchè se anche fossero 1 o 2 manifesti su 100 o 99 su 100 con quel pensiero, vengono triturati ed ingigantiti quei pensieri dalla informazione malata di oggi come oggi…^__^
Scusa Tomas, ma anche “Qui non ti vogliamo” è una posizione assolutamente legittima. Nessuno ha fisicamente impedito al papa di andare.
Applicando la tua formula, stava al vaticano “manifestare per dire che le loro idee sono cazzate”, dopo di che loro avrebbero manifestato per dire che le idee della manifestazione precedente erano cazzate al che il vaticano avrebbe manifestato per dire che le idee della manifestazione contro la manifestazione indetta a causa della manifestazione erano cazzate…
La frase “Non puoi dire che non posso dirlo” contiene in sé una carica contraddittoria un po’ difficile da superare.
non lo so…
io trovo che togliere la parola all’ avversario non sia corretto.
non è poi vero che stava al vaticano manifestare per dire che le loro idee sono cazzate.
Perchè ? non l’ho mica capito.
Per me potevano tranquillamente anche fare una manifestazione in cui scrivevano sugli striscioni tutte le minchiate del Vaticano…
Ribadisco: nessuno ha spezzato le gambe a Ratzinger per non farlo andare. Erano parole, solo parole. Non puoi dire “Non sono potuto andare” perché qualcuno, pur se urlando, ti ha detto “qui non ti voglio” e non puoi dire “Non mi hanno fatto parlare” solo perché qualcuno urla “Non voglio che parli”. Non vale. Non funziona così. Se poi ci metti sopra che uno era il papa e gli altri erano una sparuta minoranza (almeno a sentire la vulgata corrente), la scenetta della ritirata si fa addirittura grottesca.
Se le parole avessero lo stesso peso dei fatti si finirebbe in galera perché ti scappa di bocca un “lo ammazzerei” ma non mi pare funzioni così.
In merito alla discussione, riporto tal quale l’intervento di un ricercatore di fisica in un forum. Non aggiungo nulla perché mi pare non ci sia nulla da aggiungere.
Il caso Maiani
ovvero: vicende parallele al caso Ratzinger che non leggerete sui giornali.
Se avete tempo (e voglia e pelo sullo stomaco) leggetevi questa cosa
Veloce riepilogo dei fatti: Dopo la riforma Moratti il CNR e’ stato commissariato, a capo viene messo un certo Pistella, amico del governo di centrodestra ma di dubbi meriti scientifici. La rivista Nature smerda l’Italia mostrando le statistiche sul numero di pubblicazioni internazionali dei presidenti degli istituti nazionali di ricerca dei vari paesi. Tutti hanno 200, 300 pubblicazioni, numeri di quest’ordine di grandezza. Pistella ha 3 pubblicazioni. Notare che lo statuto del CNR prevede che il presidente debba essere uno scienziato di chiara fama.
Una delle poche cose buone fatte da questo governo nel campo ricerca/universita’ e’ stata di rimuovere questo mentecatto, nello scorso dicembre e’ stato proposto Luciano Maiani. Parentesi: il suddetto Maiani e’ uno scienziato di fama mondiale, e’ stato direttore del CERN, ha un curriculum spaventoso, sue predizioni hanno portato a un esperimento che ha vinto un premio Nobel (basta guardare http://en.wikipedia.org/wiki/Luciano_Maiani).
Ovviamente lo scorso 16 gennaio la commissione del senato che doveva ratificare l’elezione di Maiani si e’ trovata in imbarazzo per la questione della famosa lettera a Ratzinger. Infatti il buon Maiani e’ tra i firmatari. Ricordo che la famosa lettera e’ precedente alla sua nomina, anche se e’ stata tirata fuori dai media molto dopo.
Insomma, la ratifica e’ saltata e probabilmente col governo che cade chissa’ che succedera’. Vale la pena di leggere le dichiarazioni in commissione per capire a che livello siamo arrivati, frasi tipo: “Quanto ai docenti che hanno sottoscritto l’appello, prende atto che alcune posizioni come quella del professor Maiani possano essere state superate dagli eventi e pertanto occorre che quest’ultimo manifesti espressamente le proprie intenzioni, tanto più che è chiamato a presiedere un ente di notevole importanza. In caso contrario, sarebbe evidentemente opportuno un intervento del Ministro.“.
Non so a voi, a me queste frasi ricordano pericolosamente una richiesta di giuramento al regime.
P.S.
Per chi volesse leggere qualcosa di più “ufficiale” sulla faccenda (e magari di altro livello rispetto ai guaiti pavloviani alzatisi in questi giorni) consiglio
http://tinyurl.com/26xds2 e http://tinyurl.com/39nabr