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80 pagine: euro seimila
D: a tutti gli autori esordienti chiedete il contributo?
R: no, abbiamo dei contratti che prevedono la pubblicazione gratuita. Ci sono ovviamente situazioni specifiche per ogni singolo autore, con investimento a carico nostro.
D: scusi se mi permetto, ma qual è il criterio in base al quale stabilite chi paga e quanto, e chi no?
R: mi scusi, ma un libro di 6 mila pagine, 600 pagine, 60 pagine, 6 pagine… (ride)… c’è un tipo di lavorazione diversa anche da parte nostra, ad esempio la correzione delle bozze è differente, l’editing è sicuramente differente, cioè ci sono dei costi fissi che cambiano a seconda del tipo di libro e del tipo di situazione.
D: questo l’ho capito. Però in base a quale criterio stabilite se chiedere il contributo o meno non me lo ha detto.
R: non dipende dalla validità o meno del libro. Non è che se un libro vale meno viene richiesto un investimento maggiore e in caso contrario non viene richiesto. Non è questa la modalità.
Proprio così mi ha detto la signora Alessandra Aglieri della Editrice Nuovi Autori, che per pubblicare il mio bellissimo libro vuole la bellezza di euro seimila. Eppure, è un libretto piccolo piccolo, appena 80 pagine. Che il libro valga o meno poco importa, il contributo si calcola un tanto al chilo. Pensateci bene, prima di metter mano alla novella Iliade. Però magari, a un tot di chili, danno il prezzemolo in omaggio.
L’inchiesta di Silvia Ognibene sull’editoria a pagamento, post precedente:
1. Ho scritto un libro bellissimo
10.10.2007 13 Commenti Feed Stampa
13 Commenti
Commentaa me avevano chiesto (Il filo editore) molto meno….ora non ricordo di preciso…cmq un investimento
sempre troppo anche se prevedeva in pratica la copertura delle prime 150 copie….
Giovanotto,
non si faccia prendere per il collo da questi farabutti sedicenti editori!
Questa gente è la vera piaga dell’editoria italiana!
E poi ci meravigliamo se il premio Nobel per la letteratura viene assegnato ad un cane, seppur famoso!
Li denunci! Li sbeffeggi!
E venga da noi, alla Stacchia: il suo libro lo pubblichiamo per soli 5.500 euri.
Cordialmente,
Cav. Marcello Stacchia
Cavaliere, sono molto deluso.
Tutto immaginavo tranne che lei potesse svendere così il prestigioso marchio Stacchia che fu di suo nonno e di suo padre.
Pregherò per le loro anime.
Cordialità.
Giovanotto,
lei un pezzo di mascalzone, lo sa?
Non si permetta mai più!!!
VERGONIA!!!
Cordialmente,
Cav. Marcello Stacchia
Cav. Stacchia,
lei mi intriga molto…
salve sono Pippo.volevo chiedervi se oltre alle seimila euro che l’Editricenuoviautori chiede per la pubblicazione di un libro (che trovo molto eccessiva)almeno sia seria per quanto riguarda la distribuzione e la pubblicità che c’è da farsi.
Voi siete degli autori da poco! A me ne ha chiesti settemila. Valgo il 16.66%in più . Quasi glieli davo ma non ho ricevuto l’elenco degli autori che hanno avuto successo tramite loro
Anche io ho rifiutato ben 3 proposte da differenti case editrici:Il Filo,una seconda che non ricordo, e la CSA( risulta essere la più umana tra tutte).Specifico che ovviamente tutte si complimentavano per la mia raccolta di poesie-pensieri e tutte richiedevano da parte mia l’acquisto di 150-300 copie..dai 1300 ai 3000 Euro.Io ho fatto una scelta nella mia vita: NON PAGARE PER VEDERE I PROPRI PENSIERI PUBBLICATI,non credo affatto che sia l’investimento (come dicono le case editrici)giusto da fare su se stessi.Consiglio di partecipare a concorsi letterari,ove per gli autori Emegenti e vincitori è previsto oltre che un premio in denaro, la pubblicazione dell’opera gratuitamente!
Buona fortuna, anzi, buon ragionamento!
di certo non come quella che puntualmente indice lo pseudo editore libroitaliano (scritto apposta in minuscolo)che fa pagare la vittoria del concorso.
diciamo che la magnificienza di tutto il tuor parte dalla pubblicizzazione autorevole che solo un una buona testata giornalistica può infondere, e questa è la repubblica, poi a distanza di mesi, sempre nell’omonima testata, ecco in terza pagina l’inchiesta dei venditori di sogni. certo certo si direbbe, e che de benedetti si dovrebbe mettere a fare il guardiano della pubblicità oltre che dell’informazione? ineccepibile, ma con una piccola deroga. questa, che poi, anche se a post, come le ogni buona prerogativa di chi controlla, ammetta anche un seppur minimo concorso alla fagocitazione dell’ospite indesiderato. in prima pagina tralatro.
anche te Silvia non le dire queste cose, che poi non nessuno sa ancora dove finiscono i cuori infranti.
@ermes: io ho trovato, per esempio, la pubblicità de Il Filo editore proprio su Repubblica. Come ha giustamente sottolineato Antonio nel suo blog, l’autrice del pezzo su Repubblica parla anche lei di esca per autori sui quotidiani nazionali, ma si guarda bene dal dire quali quotidiani.
Altri nomi, oltre alla Nuova Edizioni? Altromondoeditore, Joker, Joppolo, Michele di Salvo…
Warning!!
Pippo, la casa editrice Il Filo non distribuisce proprio un piffero, alla fine…
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