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La società dei magnaccioni
“…perché non istituire in Italia un premio letterario che abbia per la letteratura la stessa funzione del Club Tenco per la musica? […] Un laboratorio di sperimentazione autorevole, capace di intuire le tendenze dei linguaggi, di segnalare personalità non ancora emerse, di promuovere collaborazioni che non siano soltanto amicizie d’occasione?” (C. Raimo sul premio Viareggio, Nazione Indiana)
Attesissimo l’esordio letterario della sorella di Christian Raimo. E’ un mistero come abbia fatto questa giovane autrice ad arrivare a pubblicare il suo primo libro con Minimum Fax.
La famiglia Raimo si chiude in un contegnoso silenzio stampa e risponde ai giornalisti coi fatti, issando sul tetto di Casa Raimo il catalogo delle prossime uscite familiari. Vediamole insieme.
Christian, il capostipite autore di due libri, uno dal titolo cortissimo e l’altro lunghissimo, è atteso sugli scaffali con una trilogia disturbante: “Il mio triciclo è figlio unico”, “Quando ero piccolo. Pippe collettive nella periferia di Roma” e “Viaggio al termine del Pigneto”, che sonda tutto il sondabile e analizza tutto l’analizzabile sull’infanzia, l’età prepuberale, l’adolescenza, la post adolescenza e l’università fino alla definitiva e assai tormentata maturità di un autore con alle spalle ben due libri, uno dal titolo lunghissimo e l’altro cortissimo.
In bozze anche un breve saggio sulla sua generazione, intitolato “E’ tutto un magna magna”, di aperta e pungente critica dei meccanismi corrotti e mafiosi che ammorbano e agiscono a tutti i livelli dell’industria culturale.
Sembrerebbe – il condizionale è d’obbligo – sia in lavorazione anche una sceneggiatura, “Il dico del mio migliore amico”, una garbata commedia per ridere e riflettere sulle grandi trasformazioni sociali alle soglie del terzo millennio.
La zia di Raimo, in uscita per i tipi di Minimum Fax nella collana Nichel, si presenta con una tetralogia sull’infanzia di C. Raimo. L’opera completa, una sorta di Recherche ma ancor più intimista e in cui è assente la mimesis (Raimo è proprio Raimo), si intitolerà “Il triciclo”, e sarà un lungo viaggio analitico, non privo di passaggi dolorosi, dalla morte del cagnetto Spank nel 1987 al primo giorno delle medie, in cui Raimo (C.) scrisse un dolorosissimo racconto sul disagio provato alla prima interrogazione. I singoli libri che compongono il corpus, almeno a quanto comunica l’ufficio stampa di MF, si dovrebbero chiamare: “Quel pisellino tanto adorato”, “I ragazzi del campetto”, “Senso di estraneamento a Roma Tre” e “Aperitivi”. Interessante, in appendice, un breve saggio intitolato “Clientele”, in cui la zia dello scrittore si scaglia contro il sistema di clientele mafioso etc che attanaglia come un morbo l’industria culturale del bel paese.
Due sillogi poetiche sono invece attese da una lontana parente di C. Raimo emigrata trent’anni fa a Francoforte: sillogi incentrate sulle sporadiche ma quantomai significative e quantomai conflittuali e difficoltose visite che C. Raimo ha fatto alla lontana parente, fermandosi a dormire a casa sua ogni volta che prendeva il treno (tra i 18 e i 21) per l’interrail e passava da quelle parti. Le sillogi si intitoleranno “C H R I S T I A N”, e “O triciclo triciclo storno”, che ci riporta a una pascoliana poetica delle “piccole cose”, ambedue in corso di traduzione dal tedesco per la collana di Minimum Fax “Poeti italiani emigrati a Francoforte”, di prossima inaugurazione.
Infine, l’attesissimo e provocatorio esordio dell’ex ragazza di Raimo (Minimum Fax 2009: l’uscita è stata posticipata perché da MF sono in traduzione i libri di Coetzee e McEwan, nonché due inediti, uno di Scott Fitzgerald e uno di Faulkner, ai quali Marco Cassini è riuscito faticosamente a trovare un posticino tra le prossime uscite), intitolato “Parla con te”: un’autopsia della tormentata e breve relazione (autoreferenziale) con C. Raimo, conosciuto casualmente a un aperitivo.
5.09.2007 6 Commenti Feed Stampa
6 Commenti
CommentaHo trovato alcune cartoline spedite da un vecchio compagno di classe di Raimo a suo fratello. Possono interessare per una plaquette?
“il de mauro preferisce estraniamento a estraneamento”
vi spedisco questo marginale e cavilloso commento che farà parte di un lungo volume dal titolo proprio “i miei commenti”, una sesquipedale antologia che raccoglierà i commenti che ho fatto negli anni un po’ ovunque qua e là. dalla volta che ho detto a mia madre “Secondo me i capelli di questo colore non ti stanno bene” alla volta che ho accolto l’ufficio di stampa di minimum fax al grido di “belle queste scarpe? dove l’hai prese?”. sapido ed epigrammatico, questo tomo considerevole evidenzierà la vena più sincera della mia scrittura: il desiderio – sempre ostacolato dalla mia famiglia di poeti viscerali – di assecondare la vera mia vocazione: il correttore di bozze.
grazie per l’attenzione,
christian raimo
di raffaele e francesca raimo
Il Sabatini-Raimo ammette entrambe le grafie.
interessante,profondo, scioccante.
Povera, povera editoria italiana.
Mamma, perché non mi hai fatto Raimo?
[Ste]
Io sono stato all’anagrafe: da oggi mi chiamo Ettore Mascarponi Raimo. Attendo la telefonata di minimum fax.