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Aerodinamica per donne che vogliono volare
Per scoparmi Lu, devo indossare giacca e cravatta, aprire la porta della mia stanza e dire: “hai disobbedito un’altra volta”. Poi devo dire delle cose sulle punizioni, levarmi la cinta dei pantaloni e sbottonarmi la patta. Ho fatto tutto per benino, ma mi sono sbottonato la patta prima di sfilarmi la cinta.
Perciò devo ricominciare.
Alla fine la devo costringere con la forza a succhiarmi l’uccello e poi la devo scopare contro la sua volontà.
Ha detto proprio così: “mi devi scopare contro la mia volontà”.
Quello che qualcuno tra voi chiamerebbe “il mio randello”, lo spazio che sta occupando in questo momento, bè è solo il vuoto lasciato dal padre di questa povera mentecatta.
Tanto per chiarire.
Il cui unico scopo è riempire il suo vuoto. Riempire. Riempire. Riempire.
Chiamatelo pure: scopare.
E io riempio.
Che tu lo voglia o no alla fine quello che ti scopi sono i vuoti. Quelli lasciati da chi se ne è andato. Da chi ha abbandonato.
Un uomo scomparso lascia un vuoto. Una donna scomparsa lascia un vuoto. Persino un animale o un oggetto che ti abbandona lascia un vuoto. Puoi andare dal ferramenta, comprare una carriola e iniziare a riempire la mancanza.
E Lu urla “no!” dice “lasciami, ti prego!”.
E io riempio.
Puoi appendere festoni, preparare tartine e drink e inaugurare un nuovo spazio dentro il quale pensare.
E Lu urla “pietà” urla “ti scongiuro”.
E io riempio.
Dipende da voi. Che vi piaccia o no, siamo tutti nel vuoto lasciato da qualcun altro.
E Lu urla “bastardo”, urla “pezzo di merda”, piange e urla come una disperata, dice: “non ti perdonerò mai”.
E io riempio.
E pensare che qualsiasi emozione questa derelitta stesse cercando, bè, era già a sua disposizione.
E non vi sentite esclusi.
Anche a vostra disposizione.
Malinconia? Guardatevi allo specchio. Paura? Provate a cercare nelle vostre mutande. Oblio? Aprite il frigo. Desolazione? Guardatevi dentro. Gioia? Bè, rassegnatevi. Se poi è amore quello che state cercando, lo trovate nel vocabolario, tra Amoralità e Amorfo.
E Lu mi dice “no, lì no, aspetta!”, dice “prima mi devi tirare per i capelli”
E’ in situazioni come questa che realizzi che l’abbandono è vero abbandono, la sofferenza è vera sofferenza solo se decidi di soffrire. E’ buffo come, quando qualcuno ti abbandona, la prima cosa che ti viene voglia di fare è abbandonare qualcuno a tua volta.
Abbandonare gli altri.
Tutti quanti.
E io riempio riempio riempio.
Questo vuoto dell’uomo scomparso.
2.05.2007 9 Commenti Feed Stampa
9 Commenti
Commentagrande….davvero. grande…
Antonix… esisti sempre eh?
manchi un po’, soprattutto la casa in campagna…….
La casa in campagna gli è andata a fuoco, non hai saputo?
Accidenti, se avessi diciamo max 25 anni questo brodino cinico-esistenzial-trash-sado/maso/pneumatico poteva essere curioso, alla tua età banale e noioso.
non è il pieno che riempie il vuoto, ma il vuoto che riempie il pieno
bel racconto, un po’ troppo spiegato
miiiiiiiiiiiiiinchia!
che notizie mi da’ mr. quirt!
ma apposta per non farci un raduno?
eheheh
Come monologo teatrale è perfetto.
Opporcaputtana…forte, sembra un film di quelli che scarica mio nipote Besso, quello che vive in città, lui scarica questi film violenti, ma senza senso, ci sono sempre delle mezze puttane che poi alla fine muoiono. Qui da noi però le puttane non le ammazzano perché sennò come facciamo poi… però una volta mio fratello ha dovuto picchiare una puttana che gli aveva preso l’orologio buono mentre lo faceva godere. Si è accorto che la puttana glielo aveva sfilato mentre lui si rimetteva i pantaloni, erano al fiume e lei voleva scendere . Odelco si è incazzato e l’ha presa a schiaffi, ma lei che era dell’est e all’est sono selvaggi, lo ha graffiato vicino all’occhio e gli ha detto delle parole con tutte cro e ccì, tipiche dell’est. Odelco che già non ha troppa pazienza con le donne, l’ha tirata fuori dalla macchina, per evitare che si sporcassero i sedili, e poi l’ha picchiata con il tubo dell’acqua che teneva nel bagagliaio insieme alle cesoie, ha scelto il tubo dell’acqua per vari motivi come il fatto che puoi rotearlo in aria prima di darlo sulla faccia, poi perché non devi avvicinarlo troppo rischiando calci o graffi e poi perché con le cesoie sei costretto a tagliare e sai che schifo poi…
io dico , quest’uomo è pazzo. e vaffanculo. o no? tanto lo so solo io che uomo intendo. non ci credi? allora vaffanculo se non ci credi. oppure aspetta, facciamo così: se indovini ci vado io affanculo. e certo tu mi dirai che hai indovinato perché non posso sentirti e mi dirai vaffanculo tu. va bene, aspetto .