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Croste 2.0: Il giorno in cui Giuseppe Finsi
«Il giorno in cui Giuseppe Finsi, assicuratore esperto del ramo vita come suo padre e il padre di suo padre, ricevette l’ennesima telefonata di un tale che parlava inglese e che in inglese gli disse I’m your secret brother, I’ll come soon as possibile to meet you, pensò che sarebbe stato bene iscriversi a un corso di inglese…»
Aspirante Scrittore – Allora che gliene pare?
Editore – …con le altre centodiciannove pagine potrei essere più preciso.
AS – Però è un buon inizio, voglio dire…cosa ne pensa? Le piace? Lo pubblicherebbe? forse la cosa è un po’ velata… ma l’ironia è palpabile…
E – Assì?
AS – Sì…beh… il protagonista riceve una telefonata in inglese e non sa l’inglese…
E – Uno spasso. E poi che succede, che impara l’inglese e scopre di avere un fratello segreto nato da una relazione clandestina tra suo padre e una contadina britannica lasciata con l’inganno per una bella ricca e ignara ragazza italiana?
16.04.2007 9 Commenti Feed Stampa
9 Commenti
CommentaFantastico!
Scrivere cose brevi denota un grande rispetto per il lettore.
Eh, però come fa l’editore a sapere come va a finire?
Potrebbe essere un’idea. Una Fiat Idea.
Io ultimamente so’ un po’ tardo. Famme capi’: è una cosa successa sul serio?
Ehi Johnny!
Stai scherzando vero?
Mi devo esser perso qualcosa. Magari qualcosa di fondamentale. Ma se adesso dicessi che no, non sto scherzando, cosa succederebbe? Scandalo, lapidazione, perdita del link? Ho paura…
Su’, non abbi paura.
Il 99% delle nostre paure è infondato. C’è un 30% di paura ragionevole, con buona approssimazione vicina alla paura fisiologica, che è quella che ci tiene nella maggior parte fuori dai guai. Nelle nostre principali abitudini c’è perciò la paura dei fantasmi e paura del futuro, però, come dicevo, un ventaglio del 69% è troppo ampio e non è, secondo recenti studi sulle mosche arancioni del deserto del Ghibli, affatto ragionevole.
Per carità Johnny.
Anzi.
E’ che dato il contesto e i precedenti della signorina Messina mi pareva che il tuo intervento fosse ironico ed equivalesse ad una critica tanto discreta quanto feroce.
Insomma volevo il permesso per ridere.