Cabaret Bisanzio, laboratorio di finzioni > Visioni > Recensione cinematografica (riveduta e corretta)
Recensione cinematografica (riveduta e corretta)
Titolo del film: 300
La trama
Gli Stati Uniti Sparta è una città della Grecia. Il re di questa grande Nazione, terra della libertà città si chiama Bush Leonida. Un giorno gli USA Sparta capisce che dalla Persia, cioè, dall’Iran… eh? Come? Ah, è uguale? ah, ok. Dicevo, dunque, che un giorno gli statunitensi spartani si accorgono che dalla Persia (o dall’Iran) stanno arrivando un gruppo di invasori fanatici, guidati da re Amedigenad Ambredincaz (ma come cacchio si scrive?) Ambuhneledan (ma vaffanculo) Serse, che vogliono invadere il Texas l’Occidente. Allora provano a convincere quei finocchi dei loro alleati europei ateniesi che bisogna combattere contro gli islamici i persiani, ma quelli niente, gl’importa una sega a loro; sono decadenti, sono. A quelli gli interessa soltanto discutere nell’agorà, parlare dell’essere è e del non essere non è, fare i filosofi, i comizi. “Ma di cosa cazzo discutete, tutto il giorno?”, domandano allora gli yankee spartani. “E’ tempo di combattere, per Dio Onnipotente Zeus Lanciatore di fulmini!” Ma nulla da fare: non li considerano proprio. Allora che fa Bush Leonida? Dopo aver accusato i nemici di possedere delle armi di distruzione di massa figurine dei calciatori che lui ieri ce l’aveva ma poi non le trovava più e vedrai gliele avevano rubate loro, parte alla testa di 300 marines guerrieri spartani alla volta del Medio Oriente delle Termopili, per contrastare i selvaggi islamici persiani. Alla fine muoiono tutti e 300, ma lui ci passa comunque da ganzo, e come l’unico che si è virilmente battuto per proteggere la civiltà occidentale Grecia dall’invasione dei maledetti beduini islamici che vengono a costruire i loro minareti laddove oggi sorgono le chiese dei nostri padri persiani.
Il film è tratto da “Storia di quel coglione che per poco non morì strozzato da un salatino”, di A. Mazzamauro, ed. Il Mulino, Bologna “300” di F. Miller, ed. Dark Horse Comic, Castelfranco di Sotto (PI).
Giudizio critico: è meglio se i sette euri del biglietto ci si bevono di ponci, ve lo dico io passabile.
6.04.2007 23 Commenti Feed Stampa
23 Commenti
Commentaa me è piaciuto, e anche parecchio, via. Seppur si riscontri immediatamente i toni da solita americanata, è ben fatto.
Però divertentissimo come post, bravo Sauro ;)
Sono d’accordo con l’amico “di Greenwich”: anche io ho visto il film e mi sono goduta gli effetti speciali senza pensare ossessivamente a Bush e compagnia bella (per quanto la componente ideologica e occidentaleggiante ci sia). E’ vero poi che gli spartani sembrano tutti dei culturisti e Serse un trans di via Rigosa (per chi vive a Bologna…) ricoperto di piercing ma nel complesso l’impatto visivo è molto forte e il coinvolgimento assicurato. E che dire poi della moglie di Leonida (che non viene mai chiamata per nome…poi ho scoperto che si chiamava Gorgo…ecco perché forse), donna intrepida e appassionata? Di sicuro non va visto pretendendo una fedele ricostruzione storica, per questo c’è Erodoto (Storie, libro VII). Comunque, per curiosità, vi dico che alcune scene o frasi sono vere: per esempio la sequenza in cui gli ambasciatori persiani vengono scagliati nel pozzo all’inizio (senza dire “Questa è Sparta!!”magari…) oppure la frase pronunciata prima di un ennesimo scontro da uno spartano “Quando i barbari scaglieranno le frecce, copriranno il sole con la moltitudine dei dardi”. Insomma, se vi piace il genere “peplum” (stile Gladiatore) non sarete troppo delusi. In ogni caso complimenti per il post, è davvero divertente!
Sauro, sei stato straordinario.
Il film non l’ho ancora visto. Però mi sa che certe somiglianze tra Sparta e gli USA (con tutti i doverosi e numerosi distinguo) ci siano eccome. Comunque, non credo che l’arte debba per forza proporre prodotti fedeli alla storia. Mi sembra una stronzata, questa pretesa. Può essere uno degli esiti dell’arte, ma solo uno. Mi sta bene anche una lettura che stravolga il senso di un’epoca, al limite. C’è il testo, c’è l’autore, c’è la sociologia, c’è il mercato, c’è l’ideologia, la post e la pre (cosa?), c’è la stilistica e lo strutturalismo, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. c’è e ci può essere di tutto nell’arte.
Ho visto Troia, con Brad Pitt. Ecco, inizialmente ho pensato: un’americanata. Però poi mi sono detto: magari certe letture forzate del mondo classico (magari stitiche, va bene lo stesso) sono più fedeli delle paludate ricostruzioni accademiche. Forse.
ecco, forse :)
Mah, in effetti non credo che ci sia bisogno di opere artistiche troppo fedeli alla storia. Per come la vedo io, la storia è storia e l’arte e arte. La prima è una scienza (una scienza non esatta, daccordo), e come tale ha bisogno di regole da seguire (altrimenti non ha credibilità), la seconda no. Anzi, l’elemento geniale di molti artisti sta proprio nel fatto che loro le infrangono, le regole. L’arte, semplicemente, pùò tutto.
Che poi, a guardarla fino in fondo, non credo che il regista del film in questione si sia mai neppure posto il problema. Credo che lui volesse solo fare spettacolo, intrattenimento. E in questo i cinematografari americani sono superiori a tutti, s’ha voglia a be’ ova, noi. Il tema degli eroi (o supereroi) che combattono in pochi contro una forza soverchiante, da quelle parti fa molta presa; probabilmente la storia degli Spartani alle Termopili rientra nei gusti del grande pubblico americano (remeber Alamo), e gli sceneggiatori non hanno dovuto far altro che prenderla e trascriverla. La cosa importante, secondo me, sta nel fatto che ci sia la capacità di distinguere: una cosa sono i film “artistici” e una cosa sono i documentari. Se si è coscienti della differenza tra le due cose, allora tutto è regolare e legittimo; se si pensa di spacciare “Il mandolino del capitano Corelli” come un testo da portare all’esame di storia, allora beh, diciamo che cominciano i casini.
Secondo me però il “problema” è un altro: film come “300” sono da considerare opere d’arte? Forse prima bisognerebbe definire cosa sia arte e cosa non lo sia. WOW! Che tema originale che ho tirato fuori! Vuoi vedere che mi sono artista anch’io? :-D
Grazie a todos per los complimentos.
p.s.
ah, un’altra cosa, per Nicolò: secondo me, nel caso di Troia (con risp. parl.), il primo a fare fiction e a travisare la storia è stato proprio Omero. Non sono certo un esperto di storia antica, ma credo che le battaglie come quella tra greci e troiani si combattessero più che altro a randellate e sassate, perchè le armi in metallo erano rare e costose; i soldati erano cenciosi e vestiti ognuno come cacchio gli pareva (o poteva), e il tutto doveva avere un pochino l’aria di una guerra tra poveri. Quanto agli dei che scendevano in battaglia a fianco di quello o di quell’altro, ogni commento è superfluo. Per questo credo che, quanto a “libera interpretazione di fatto storico”, Omero e il regista di Troy siano da mettere sullo stesso piano. Uhm… aspetta un secondo… ma non è che ho detto una cazzata?
No, non hai detto una cazzata.
Omero non è mai esistito, era solo il portavoce deòl’ufficio stampa degli aedi e dei rapsodi (e ovviamente gli americani non sono mai andati sulla Luna. Hanno girato tutto a Hollywood).
Troy ha l’attendibilità storica della Donazione di Costantino.
E poi erano tutti piccini. Il legionario romano (o l’oplita) più grosso portava il 36 di calighe ed era alto un metro e settanta.
Ma a noi che ce ne batte? E’lo sfridore delle armi, il sangue il sudore e la polvere della battaglia che ci vogliamo godere… O no?
Non dimenticate che è tratto da un fumetto.
Secondo me sì, è quello che ogni tanto ci vuole. Un po’ di sana azione. Però vedere Achille che si muove e combatte come un samurai, ecco, un pochino di impressione la fa. E’ come se, nei combattimenti, ci si trovasse di fronte ad una specie di pensiero unico di matrice bruceleesta, non so se mi spiego. Madonna, che cosa profonda che ho detto.
@Edo: e meno che male che si tratta di Miller, cioè di un grande fumettista… diciamo che è già un buona base dalla quale partire per fare un buon film che abbia l’intrattenimento come fine ultimo.
Io penso sia ingiusto accostare la più grande democrazia del mondo a sparta.
Il vostro antiamericanismo ha contribuito a far votare la camera americana contro bush, diventando a tutti gli effetti antiamericana in America
scusate filippo
Oh, per qualche secondo devo ammettere che mi sono sentito in colpa, davvero. Buffoni :-D
Beh però un buona dose di sani anticorpi credo che sia giusto e doveroso così almeno uno va a vedersi determinati film cosciente di godersi un filmone miliardario di grande azione e divertimento senza cadere nelle trappole ideologiche sue o del regista o autore che dir si voglia.
L’arte è un’altra cosa ma non è che al cinema sia obbligatorio fare sempre dell’arte c’è pure il puro e semplice intrattenimento l’importante è che entrambe le cose siano oneste e fatte nel migliore dei modi. Certo il massimo sarebbe abbinare le due cose ma pochi ci riescono: penso per esempio ad apocalipse now, 2001 odissea nello spazio, tanto per parlare di film grandiosi ad alto costo.
Cmq veramente godibile e divertente questo pezzo! Andrebbe stampato e diffuso davanti ai cinema dove si programma 300 tanto per i famosi anticorpi disintossicanti… :o))
pepe
scusate, 300 non l’ho visto, ma Troy si. E l’ho trovato agghiacciante.
E’ semplicemente un film brutto.
Anche dal punto di vista visivo e drammaturgico.
La “resa artistica” non giustifica minimamente la semplificazione e la fumettizzazzione dell’Iliade.
Sia chiaro, se uno vuole reinventarsi i classici ben venga, il problema è quando poi si spaccia il risultato per opere fedeli all’originale.
Insomma, avessero avuto il buon gusto di lasciarlo nella tomba Omero!
…i culi gnudi di braveheart sono veri o inventati?
Ormai accettiamo il triste fato, ci aspettano tempi duri con schermi colmi di americanate che ci facciano sentire tutti fratelli stelle e strisce. Guardate: l’impepata di supereroi, La Ricerca della Felicità, Cinderella Man, 300…
Non hanno i miti greci alle spalle e contano di rifarci ma il fumetto 300 è abbastanza forte da resistere a qualsiasi manipolazione governativa.
certo, non è colpa dei marines, che, come mi ha fatto notare la segretaria del Ministro dell’Agricoltura uruguacio, sono al 70% latinos che cercano di tirare a campare.
Il mio migliore amico è della Folgore, il mio ex cognato era tenente a Sigonella… Nel giorno del veterano mi ha fatto “assuppare” We were soldier, e piangeva! E lui era tenente… E il parà? Ama IL GLADIATORE, dice che lo carica. Ognuno ha diritto ai suoi miti. Io piango per Big Fish e per Forrest Gump… Non sono per questo migliore. Bush l’ho sentito qui a Montevideo, nella notte che i Fogoneros hanno distrutto tutti i Mac Donald. La migliore cosa l’ho sentita da Luciano Neri viceresponsabile degli Esteri per la Margherita e l’Unione: la cultura sarà la vera punta di lancia dell’uomo planetario che nascerà dal ragazzo globalizzato di oggi.
E poi, cavolo, non dimentichiamo Rocky e Ivan Drago. Picciotti mica che gli Americani sono nuovi a queste imprese palesemente e schifosamente ideologiche. Così eccessive da ridimensionare tutto.
Che posso fare? Esperamos.
Saluti da Montevideo
Ma la segretaria del Ministro dell’Agricoltura uruguacio è bona?
Antò, tengo novia…
Non posso commentare.
Che strano a me avevano detto che il film era un inno alla resistenza iraqena: L’Impero più grande e col più potente esercito del mondo (Persia-Usa) invade una nazione altra che si faceva i cazzi suoi (Grecia-Iraq) ma un gruppo di soldati che non ci stanno, guidati da un idealista (spartani-resistenza) gli si piazza davanti e gli fa un culo così. Quindi un film di propaganda anti-americana.
La mia verità e che certe analisi che trovano messaggi politici subliminali di indottrinamento filo\anti quello che vi pare sono nientealtro più che deliri monotematici ossessivo-compulsivi. Ma non temere, con una pasticchina di litio passa tutto.
Mi ricordo ai tempi del liceo una discussione infinita al limite della violenza fisica tra un leoncavallino e un tesserato dell’azione cattolica a proposito di “Dio è morto” di Guccini. Il primo sosteneva che fosse un sunto di pensiero marxista anti-clericale, il secondo una sublimezione dell’ideale cattolico antimaterialista. ;)
A me è piaciuto moltissimo, al punto che ho preso in mano tutti i libri di storia (e ne ho anche acquistati di nuovi)per meglio comprendere ed approfondire il periodo storico nel quale si ambienta 300;sto addirittura scrivendo un romanzo storico avente come protagonista Leonida; se un film riesce a tirare fuori l’arte e la voglia di imparare da una persona (come sta succedendo a me dopo che ho visto 300) significa solo che il film ha qualcosa di speciale.
Non condivido la recensione di Sandroni e di chi trova un collegamento tra questo film ed il nazionalismo Bushiano contro l’Iraq…
Anche se forse…Non è che 300 tira fuori anche il peggio delle persone?Perchè a mio avviso chi trova questi collegamenti deve avere una mente un pò contorta e poco attenta a valutare un film…
Evitate quindi di scrivere cretinate del genere e fate come me: rileggetevi i classici e la storia di Leonida perchè avete molto da imparare.
Perfavore.
Grazie.
No, Alessia: sono io che devo ringraziarti. Davvero. Ho capito di aver sbagliato. Sai, dopo aver letto il tuo commento ho ripreso in mano tutti i vecchi libri di storia. Un bel falò, con questo freddo, è proprio quello che ci voleva! Grazie. E facci sapere quando esce il romanzo storico avente come protagonista Leonida, quella grandissima gnoccolona.
caro giovanotto Sauro,
ringraziare non basta: lei ora va dal sig. Alessia, fa tutti gli scalini tipo Santiago de Compostela, e quando è arrivato (o asceso)comincia a gridare “La luce! Vedo la luce!!”, tipo Blues Brothers. e questo solo per cominciare.
vergonia!
con immutata disistima
cav. Stacchia