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Le vittorie imperfette di Emiliano Poddi
Ci sono istanti che rimangono sospesi, immobili, tanto da diventare una specie linea di confine o, nel nostro caso, un muro tra un prima e un dopo. Il concetto di “istante†è relativo, ma tre secondi gli somigliano molto. I tre secondi in questione, nonché gli autentici protagonisti di Le vittorie imperfette del brindisino Emiliano Poddi, sono quelli conclusivi della finale olimpica pallacanestro a Monaco ’72. USA contro URSS, in piena guerra fredda, poco dopo il successo di Bobby Fisher nell’incontro di scacchi più famoso della storia e ancora meno tempo dopo il famigerato Settembre Nero (undici atleti israeliani rapiti e uccisi a seguito di un attacco terroristico perpetrato all’interno del villaggio olimpico).
Emiliano Poddi, appassionato di basket ed ex cestita, prima di farci rivivere quella partita e i suoi ultimi, assurdi tre secondi – tre secondi che dovettero essere ripetuti tre volte prima che la gara fosse dichiarata ufficialmente conclusa, con gli americani che avevano vinto i primi due finali per poi vedersi costretti sul secondo gradino del podio dal finale “vero†(podio che per altro disertarono, rifiutando per sempre di accettare le medaglie d’argento) – prima di quel finale uno e trino, l’autore ci prepara presentandoci due dei protagonisti di quella partita: Kevin Joyce e SaÅ¡a Belov. Il primo lo incontriamo a Losanna nel 2012, nei giorni dell’inaugurazione delle Olimpiadi londinesi, a una mostra su Hopper e dove – galeotto fu il museo – conobbe una giovane donna della quale subito s’invaghì. Il secondo, lo incontriamo per la prima volta nella sua casa di Leningrado, a pochi giorni dalla partenza per il “ritiro†pre-olimpico, in compagnia della moglie Sonja e del loro strambo gatto.
Rimbalzando tra racconto sportivo, reportage, romanzo storico, bio-fiction e autobio-fiction, Le vittorie imperfette racconta, con stile agile e buoni fondamentali, il prima e il dopo generato da quei famosi tre secondi nella vite di chi li visse in prima persona e, in particolare, in quelle di Joyce e Belov: lo sconfitto incapace o impossibilitato ad accettare la sconfitta e il trionfatore – SaÅ¡a Belov realizzò il canestro decisivo diventando istantaneamente un eroe sovietico da sfruttare in ogni ambito possibile e immaginabile dal regime – non sufficientemente pronto a gestire tutte le “responsabilità †derivategli dal nuovo status.
Le vittorie imperfette è un romanzo adatto agli appassionati di palla a spicchi e di sport in generale, ma anche a coloro i quali abbiano voglia di una storia con la giusta dose di malinconia e assurdità (entrambe tratte da fatti realmente accaduti), nella quale le gioie e le delusioni si mescolano e si confondono sempre più in proporzione all’avvicinarsi al centro del vortice della vita, vortice che, nel caso del libro di Poddi, ruota attorno a quei tre secondi ripetuti per tre volte ma, in fondo, eterni.
“Le vittorie imperfetteâ€, Emiliano Poddi, Feltrinelli, pp. 304, € 17, 2016
Giudizio: 3/5