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Niente che sia al suo posto di Alberto Bellini
“Sapere dove è l’identità è una domanda senza rispostaâ€Â (José Saramago)
Ettore Corsini, Agente di Commercio.
Cinque parole possono riassumere un essere umano, consegnare al mondo la sua identità ? Dove sta il confine tra ciò che siamo e ciò che ci definisce come esseri unici e irripetibili?
Un uomo si sveglia in ospedale dopo un incidente, il suo pensiero corre agli ultimissimi frammenti prima del botto, la mente corre frenetica e cerca di raggiungere risposte sui propri cari, sul loro destino. Un uomo si sveglia e lentamente scopre che il tempo non lo ha aspettato. Il tempo ha corso più veloce di lui e gli ha cucito addosso una vita che non ricorda, e un’identità che non riconosce. Il nome è sempre lo stesso. Ettore Corsini. Ma tutto il resto è avvolto da gomitoli di domande. Sette anni si sono avvolti su sé stessi nello spazio di un risveglio, e ora non c’è niente che sia al suo posto.
Fuori dalla finestra dell’ospedale, un’altra città , un altro paese. Tra i due un oceano, ore e ore di volo, da una parte – in Italia – una famiglia amata, e dall’altra parte – in America – una donna e un bambino.
Alberto Bellini, esordiente classe 1978, si muove tra il Piemonte e Seattle per costruire un intreccio che rimanda al thriller psicologico ma che – a mio parere – finisce per travalicare questo genere, diventando più che altro una lunga riflessione su ciò che ci porta a essere noi stessi.
Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando?
Con una scrittura ragionata, densa e pulita, Bellini ci consegna il ritratto di un uomo normale, l’uomo che potrebbe essere nostro padre, nostro marito, il nostro vicino di casa: un uomo ordinario che si trova preda di eventi straordinari.
L’autore ci mostra come a definirci non siano solo le nostre azioni passate, ma anche e soprattutto le scelte che facciamo nel presente più immediato, le azioni che scegliamo di compiere giorno per giorno, le domande che ci rifiutiamo di fare e quelle per le quali pretendiamo una risposta.
L’ospedale come un micro-cosmo, un piccolo universo di personaggi che gravita intorno a un protagonista preda del passato e ostaggio del futuro.
Micropsicanalisi (che non è un’invenzione dell’autore), negazione, accettazione, ribellione, catarsi, inquietudine.
Gli occhi di un figlio morto sette anni prima – è questo l’ultimo ricordo che Corsini si porta dietro, come una condanna, come un monito – e quelli di un figlio sconosciuto, fermo sulla soglia della camera di ospedale, incapace di parlare. Una moglie e una figlia con il cuore spezzato, e una donna in coma dalla quale è impossibile avere risposte.
Infermiere, interpreti, un ambiguo psichiatra e un’atmosfera nebbiosa, lattiginosa; si avanza a piccoli passi e si cerca di restare in piedi. Ciò che conta – probabilmente – è continuare a camminare.
Una storia dalle tinte pastello con virate improvvise di colori accesi, una corsa al rallentatore verso la consapevolezza di sé, in un susseguirsi di domande e risposte che scandisce il tempo della rinascita, fino alla catarsi finale.
Alberto Bellini, Niente che sia al suo posto, pp. 525, 18 euro, Gallucci Editore, 2013.
Voto: 3/5Â