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Il potere del cane
Il “più  grande romanzo sulla droga che sia mai stato scritto†(James Ellroy) inizia con uno degli incipit più potenti in cui mi sia imbattuto, in molti anni di letture:
Il neonato è morto tra le braccia della madre. Art Keller deduce dalla posizione dei cadaveri  - lei sopra, il bimbo sotto – che la donna ha cercato di fargli da scudo. Di certo sapeva, riflette Art, che la sua morbida carne non poteva fermare le pallottole - non quelle di un fucile automatico, non da quella distanza – ma doveva aver agito per istinto. Una madre cerca sempre di proteggere con il proprio corpo il figlio. Così si è  voltata, girando su se stessa mentre il proiettile la colpiva, e poi è caduta sul piccolo.
e, per oltre settecento pagine di una trama complessa e densa di personaggi indimenticabili, raramente perde questa intensità .
Il potere del cane è un romanzo epico sulle mafie americane e sul narcotraffico, sul Messico e sulla frontiera, sulle rivoluzione dell’America latina, sulle operazioni speciali della CIA, sulla corruzione, un romanzo basato su una storia vera raccontata con grandissimo talento (i fatti sono facilmente rintracciabili e su Wikipedia sono elencate le corrispondenze fra il romanzo e i suoi personaggi, e la Storia).
Il protagonista è il solitario (Sei Sempre Solo) Art Keller, agente DEA che sacrifica la vita per combattere il traffico di droga. Miguel Angel Barrera è l’antagonista: Barrera è il boss della Federaciòn, il cartello dei narcos messicani e ha due nipoti, Adán e Raul, che vogliono ereditarne l’impero. Poi ci sono gli irlandesi, soprattutto Sean Callan, implacabile killer che tenterà di redimersi ma non potrà farlo. E la donna fatale, Nora, prostituta di lusso. Non ci sono buoni e cattivi, bianco e nero: tutto è grigio e tutti, alla fine, perdono. “Sullo sfondo, il male assoluto, quella demoniaca crudeltà di uomini e cose chiamata ‘il potere del cane'”.
E’ un romanzo feroce, violento, fatto di omicidi, torture e stragi, di vendette spietate, ma non solo: le pagine del potere del cane sono anche pagine d’amore, di tradimenti e fedeltà , di amicizia, e di disillusione (ricordando a tratti Il lungo addio di Chandler). Sono pagine politiche, di una politica criminale e corrotta: non c’è dubbio che siano state queste caratteristiche a impressionare James Ellroy, solitamente molto restio nel lodare libri che non siano i suoi.
Il potere del cane di Don Winslow, edito da Einaudi Stile Libero nell’eccellente traduzione di Giuseppe Costigliola, è certamente il miglior romanzo noir da anni se non da decenni,  uno tra i più potenti affreschi criminali che io abbia mai letto.
Don Winslow, “Il potere del cane“, (trad. Giuseppe Costigliola – ed. or. 2005), pp. 712, 15,50 €, Einaudi, 2009 e 2011.
Giudizio:Â 5/5