Che l’arena del paesello stia crollando, in fondo, mi dispiace un po’. Anche quest’anno non si staccano biglietti. Dall’esterno lo schermo non si vede, ma non deve passarsela bene.
E chissà le seggiole strettissime a prova di Cicciobastardo, chissà se han conservato il loro colore verde. E il frigorifero delle Bomboniere – il peggior rapporto quantità-prezzo della storia dei gelati – non funziona più, chissà se è ancora lì a far compagnia ai lampioni opachi. Talmente opachi che non ti accorgevi che le luci, un secondo prima, erano accese e poi spente.
Ah, e il proiettore, chissà il proiettore. Magari un piccolo Totò Nuovo Cinema Paradiso lo fa girare a vuoto. E magari fa scoppiare un incendio, sia lodato il nitrato.
Ma sì, perché, in fondo, in quel posto lì ho visto alcuni dei film più brutti, più paraculi degli ultimi tempi: Il gladiatore, Matrix Reloaded, Pearl Harbor. Ci dovevi andare in compagnia e quando il numero di colleghi-spettatori è alto, tale e quale è il rischio di vedere una vaccata.
Che l’arena del paesello stia crollando, in fondo, mi dispiace un po’. Manco per il cazzo: prendo un piccone e scendo giù.