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Il mondo in una piazza di Fiorenzo Oliva
Passare un anno in un appartamento di Porta Palazzo a Torino è stata una scelta dell’autore per superare ansie e paure. Nel 2002 Fiorenzo Oliva è stato vittima, insieme ad altri amici, di un grave incidente: passeggiando per un parco di Torino, finirono in mezzo a regolamento di conti tra spacciatori e Oliva, come alcuni suoi amici, riportò ustioni da acido su varie parti del corpo. Affrontare i propri demoni, certo: a Porta Palazzo spaccio di droga e immigrazione clandestina sono un leitmotiv della vita del quartiere. Lentamente, però, la scelta, attraverso gli appunti presi su un diario, si trasforma nell’occasione per scrivere un romanzo-documentario sulla vita nel quartiere di Torino che ospita uno dei mercati all’aperto più grandi d’Europa e un altissimo numero di immigrati, spesso clandestini. In una riflessione Oliva parla degli spazi vuoti lasciati dagli Italiani in fuga verso altre zone della città, spazi vuoti prontamente occupati da stranieri, ma, non è che facendo così, si starà creando una specie di ghetto?
L’esperienza inizia con l’autore e un amico che prendono possesso dell’alloggio. Di sera. Pessima scelta: saranno rapinati, e non sono neppure trascorse ventiquattro ore. “Il mondo in una piazza” racconta il borgo, anche quello vecchio, non siamo a Londra, quindi al posto delle citazioni da Dickens, abbiamo quelle di De Amicis. Oliva pone sempre l’accento sulla duplicità della sua esperienza negativa e insieme positiva per alcuni aspetti (l’umanità di alcune persone, la loro semplice conoscenza, il recupero di una memoria storica prossima a scomparire, ma anche la paura nel rientrare la sera da lavoro: in effetti temere ogni volta una rapina non ti mette nel migliore degli umori). Oliva non offre conclusioni o giudizi, preferisce che sia il lettore a tirare le somme.
Alcune cose, però, sono chiare: abitare a Porta Palazzo non è il massimo in quanto a sicurezza e Oliva non è un maniaco della pulizia; almeno per quello che riguarda casa: con risvolti quasi pulp la scena in cui cercando di dare una ripulita all’appartamento lui e l’amico trovano dei semi d’anguria, peccato che nessuno abbia mangiato un’anguria, sono nidi d’insetto…
A parte i risvolti ironici e il lato comico di alcune vicende (è la vita), “Il mondo in una piazza” vuole essere un racconto senza filtri di una realtà in continua evoluzione (l’esperienza di Oliva è del 2006). I personaggi sono difficilmente etichettabili, anche “il fascio” si scoprirà meno rigido di quel che il soprannome fa supporre e sarà una fonte preziosa per recuperare la memoria di un quartiere che ha visto prima l’immigrazione dal Sud d’Italia e ora dal Sud e dall’Est del mondo.
E’ un racconto sincero, ricco di notizie senza mai essere noioso. Sul sito www.ilmondoinunapiazza.it è possibile scaricare il file pdf gratuito del romanzo e partecipare a un divertente concorso (non siete obbligati).
Fiorenzo Oliva, “Il mondo in una piazza”, pp. 207, 11 euro, Stampa Alternativa, 2009.
Giudizio: 3/5
16.07.2009 4 Commenti Feed Stampa
4 Commenti
CommentaMi è capitato, in vacanza a Torino, di fare una passeggiata per il mercato di Porta Palazzo. E’ un quartiere pazzesco, molto movimentato, pieno di immigrati e pieno di “vita” (in tutti i sensi). Questo libro mi incuriosisce molto, grazie per la recensione!
Scaricato da internet e letto in pochissimo… non riuscivo a staccarmi dalla lettura! un gran bel libro. (per l’autore: non temere, dopo averlo scaricato andrò anche a comprarlo!) :-)
Ho letto questo libro mesi fa e da anni quando sento il bisogno di sentirmi viva faccio una passeggiata per Porta Palazzo. Sentire tutte quelle lingue, tantissimi dialetti, odori, profumi, la vicinanza di persone mi rende felice.
Leggere “il mondo in una piazza” mi ha fatto provare le stesse emozioni senza andare fino in Piazza della REpubblica.
Grazie all’autore e grazie della recensione!!!
Bello, per nulla scontato. Un viaggio difficile alla scoperta di vite diverse. L’ho letto d’un fiato. Sono stato molte volte a Porta Palazzo, ma dopo la lettura mi rendo conto di conoscerla molto poco. Complimenti all’autore.