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Nicolai Lilin. Reloaded.
[Questo post nasce da alcune osservazioni fatte a una breve stroncatura del volume “Educazione siberiana” di Nicolai Lilin su Cabaret Bisanzio consultabile direttamente qui].
Allora: quando leggo un libro (lavoro a volte anche il sabato), spero che sia un bel libro, leggere un libro brutto (ed Educazione siberiana di Nicolai Lilin è un pessimo libro), per me è una grande delusione. Non è invidia: io non sono uno scrittore. Powers, Everett non li conosco, e neppure Denis Johnson o Charles D’Ambrosio, ma hanno scritto capolavori, e non ho problemi a dirlo quindi? Non mi hanno pagato per scriverlo, i loro libri li ho acquistati con i miei soldi. Non è una questione di invidia: se uno scrive un libro pessimo, dove alla struttura paratattica subentra una rete mortalmente noiosa di sottotrame inutili, lo dico, basta, non ci sono altri sentimenti.
Mi interessano tante cose dai saggi di chimica a quelli di cucina, anche la cultura siberiana: però a raccontarla deve essere una persona in grado di scrivere.
Un esempio per capirci sulla questione dello stile e per spiegare perché Lilin non è uno scrittore: se uno ha in mente un’idea davvero originale e strabiliante per il SOGGETTO di un film, ma non sa neppure accendere una telecamera, non si mette a fare il regista. Il risultato, a prescindere dal soggetto, sarebbe pietoso.
Non è che un mattino, uno si alza e dice: “Oggi faccio lo scrittore (o il regista)“. Se non è certo necessario frequentare “scuole”, è però indispensabile aver letto tantissimo e aver scritto molto (tante cose che solitamente finiscono nel cestino). Cronenberg è un regista con anni di esperienza. “Redacted” di De Palma è un capolavoro (usa anche le riprese sgranate delle telecamere di sorveglianza), ma De Palma ha iniziato a fare cinema più di 30 (TRENTA) anni prima che Nicolai Lexotan nascesse. Cito “Redacted” per via dello stile usato, perché alcuni hanno voluto vedere nella prosa di Lilin uno stile “genuino”. Stilnox Lilin sta già scrivendo il secondo romanzo. Purtroppo nessuno gli ha spiegato che la sua prima prova era buona, al massimo, come esercizio da tenere nel cassetto (e se avesse perso il manoscritto o il cd sarebbe stato anche meglio).
Ora due esempi ideologicamente lontani, ma simili nella sostanza. Massimo Citi, scrittore, editore, libraio ecc. nel suo blog definisce “un mezzo pacco” il libro di Lilin e, oltre a un’attenta critica etica dei contenuti, dichiara:
“Lilin vive in Italia da qualche anno e, teoricamente, ha imparato la nostra lingua abbastanza da scrivere un libro di 300 pagine.«Ma per chi ci prendete?», viene voglia di chiedere ad alta voce.”.
Paolo Bianchi su “Il Giornale” esprime un parere forse più negativo e sarcastico, ma il succo è quello.
Per riprendersi… un video dei Camera Obscura dal loro ultimo, splendido, album, “My Maudlin Career” (e una citazione da Charles D’Ambrosio che, a differenza di Lilin, è uno scrittore):
“Mi sentivo come una marea che saliva insensatamente contro il frangiflutti di decenza che mio padre aveva eretto con la sua vita. Mi tornò il panico, mi mancò il fiato. Mi vedevo correre per il quartiere, affannato, sbuffante, e pensai a come mi sentivo lontano dalla felicità, eppure… correvo fino a riempirmi i polmoni, quasi che l’eccitazione stessa li gonfiasse come mantici, e il cuore mi batteva fino a scoppiare, le gambe mi facevano male, la pancia pompava e succhiava aria fredda e umida, correvo fino a che il sangue non mi batteva nelle orecchie e anche ora, seduto sulla veranda dietro casa a bermi una birra con papà, ancora sentivo quel rumore, ancora sentivo il rumore dell’essere vivo“. Charles D’Ambrosio (trad. M. Testa).
19.05.2009 5 Commenti Feed Stampa
5 Commenti
CommentaPrima cosa mi dovresti spiegare secondo te chi è uno scrittore? Io penso che Lilin non si senta Bulgakov ma magari sente una urgenza di comunicare e perchè no di trovarsi un mestiere.Devo dire che neanche a me il libro ha fatto impazzire però mi pare abbastanza onesto e leggibile se poi vogliamo discutere sul lavoro di editing che ci sta dietro è un altro discorso,Carver per citare un grande non ha scritto nessuno dei suoi racconti cosi come noi li conosciamo ma qualcuno ci ha lavorato per renderli più accessibili,è il business caro amico.Magari tu ne fai un discorso artistico,se questo dovesse essere il metro per avvicinarsi ad un libro allora sarebbero ben pochi quelli da leggere,a meno che non si voglia fare gli snob e allora ci andiamo a cercare qualche emerito sconosciuto che nessuno conosce e qusi nessuno ha letto e diremo che quello è il capolavoro,per dimostrare che noi siamo fuori dalla massa bovina che si fa imbeccare dal sistema dei media.E poi questa storia che ci vogliono anni e anni di studi e di pprendistato per fare qualsiasi mestiere e ci meravigliamo che siamo un paese gerantocratico.Un’ultima cosa a me Cronenberg e De Palma fanno cagare.
http://librinuovi.arturin.it/modules/xfsection/article.php?articleid=318
Ehi, non prendetevela solo con me!
:)
Questo commento reload è un po sprecato, sarebbe a dire “quelo libro mi fa schifo perchè fa schifo e perchè è scritto da uno che ha imparato l’italiano da poco”.
Grazie, ora so cosa leggere quando avrò bisogno di un acuto critico letterario
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/Libri/grubrica.asp?ID_blog=54&ID_articolo=2113&ID_sezione=80&sezione
Non dico che è un brutto libro perché Lilin non sa l’Italiano.
E’ un pessimo libro perché l’autore non è uno scrittore (cioé non sa scrivere, non ci si improvvisa falegnami, o pittori o imbianchini ecc.). Il libro può valere come testimonianza, anche se alcune fonti lo hanno demolito.
Una bella recensione del libro di Lilin si trova qui:
http://librinuovi.arturin.it/modules/xfsection/article.php?articleid=318
Buone letture.
E.
Cosa intendo con la parola “scrittore” è esemplificato nella citazione alla fine del pezzo. E’ tratta da un racconto di Charles D’Ambrosio (lui, sì, uno scrittore a differenza di Lilin): spero che basti! Ora capisco perché nella comprensione di un testo, una recente ricerca di varie università mette l’Italia agli ultimi posti… dopo di noi Nuevo León (Messico).
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=44634&action=view
http://en.wikipedia.org/wiki/Nuevo_Le%C3%B3n