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La vita è meravigliosa
Il mio problema è che guardo troppi film.
E ne rimango terribilmente impressionata.
Come quella volta dopo matrix, quando cercavo ovunque la pillolina blu che mi avrebbe fatto risvegliare tranquillamente nel mio letto. Alla fine l’ho trovata. E mi sono risvegliata nella tana del bianconiglio.
O quella volta dopo jfk, quando sperimentavo la teoria del proiettile impazzito dalle finestre di casa.
Ma nessun film, e ripeto nessuno, è pericoloso quanto “la vita è meravigliosa”.
Ricordo quando lo facevano ogni anno in tv. Non appena le case andavano riempiendosi di alberi di natale e panettoni, lui zac! Si presentava in tutto il suo abbagliante bianco e nero.
Odiavo quel film, mi faceva piangere sempre. Mia mamma, inflessibile, ci obbligava a guardarlo. Lei adorava quel film. La faceva piangere sempre.
Ma da un po’ di anni non lo trasmettono più. Non sulle reti principali, almeno. Ogni tanto lo si vede sbucare su qualche canale locale.
Quest’anno, per esempio, era su tv-quartiere 5. Non lo si poteva guardare. La pellicola saltellante, l’audio fuori sincrono. Una pena. E sono stata assalita da un’ondata di nostalgia. In fondo mamma è tanto che non piange più come si deve. Frignucola ogni tanto, ma si vede che non lo fa con vera soddisfazione.
Così sono andata di nascosto in videoteca (in epoca emuliana è diventata pratica inconfessabile) e l’ho visto.
Tutto solo nel reparto Frank Capra. Tutti gli altri erano stati comprati, tutti gli “Accadde una notte”, i “Meet John Doe”, gli “Arsenico e vecchi merletti”… solo lui era rimasto lì. Avrei dovuto capire che non era una buona idea.
E invece l’ho preso.
A casa, tutti erano impazziti dietro il cenone di natale. Non ho provato nemmeno ad offrire il mio aiuto. Da quando ho visto ratatouille mi è proibito l’accesso in cucina.
Mi sono rinchiusa nella cameretta e ho inserito il dvd nel lettore.
Dopo due secondi ero irritata dalla saccenteria di quell’operetta morale, annegata sotto strati e strati di melassa.
Dopo quattro innaffiavo il parquet delle mie calde lacrime.
Santo cielo, mi dicevo, ognuno di noi è importante, ma che dico, fondamentale nella vita altrui! E ognuno è artefice del proprio destino! Se solo lo voglio, posso riuscire in tutto. Voglio fare miss universo? Basta volerlo! Voglio diventare campionessa del mondo di qualunque cosa? Basta volerlo! Voglio diventare miliardaria? Basta volerlo!
Basta mettersi in bilico su un ponte la notte di natale e minacciare di buttarsi di sotto ed ecco che l’angelo di seconda classe comparirà al mio fianco e mi indicherà la strada!
Aspetto trepidante l’avvicinarsi della mezzanotte. Appena mi accorgo che tutti i familiari sono in preda ai fumi dell’alcol e cominciano a cantare novene pasquali, sgattaiolo fuori di casa e mi avvio verso Pont sur Mugnon.
L’avevo scelto con cura.
Doveva essere un ponte abbastanza bello, con eleganza e dignità di ponte da (pseudo)tentato suicidio.
Ma non doveva essere troppo centrale o frequentato, altrimenti correvo il rischio che qualche benintenzionato di passaggio si mettesse in testa di “salvarmi” prima dell’arrivo del mio Clarence.
Pont sur Mugnon è perfetto per questo. Solido, sobrio e isolato.
Mi inerpico sul mezzo metro e passa della spalletta e comincio a guardare verso l’alto.
Niente.
Porta pazienza, mi dico, Clarence e i suoi in fondo operano in america, per quanto angeli, ci vorrà pure del tempo per arrivare sin qua.
Dopo qualche ora comincio a spazientirmi.
“ehi, lassù, mi vedete? Io son qui, sul ponte. Sfiduciata nella vita, nelle mie capacità, ecc ecc. e sto per buttarmi. Capito? IO STO PER BUTTARMI!”
Niente.
“Allora? Siete sordi? IO MI BUTTO, EH”
Niente.
Vabbè, è la notte di natale, magari adesso sono impegnati. Tanto io non ho fretta. A casa sono tutti ubriachi e comunque c’è cibo in abbondanza, almeno fino al ventisette non si accorgeranno nemmeno della mia assenza.
Posso aspettare.
Però fa freddo…
Magari se saltello un po’ mi riscaldo.
Certo, se nevicasse sarebbe meglio. Sarebbe più romantico. Vuoi mettere con questa pioggerellina? E questo ghiacc…
Per fortuna il ponte che avevo scelto non era troppo alto.
Ho qualche costola dolorante e una gamba ingessata, ma in fondo non me la passo niente male.
È vero, è una seccatura rimanere immobilizzati su una sedia a rotelle, però almeno adesso sono al centro dell’attenzione. I dottori hanno detto che devo starmene calma e in assoluto riposo per qualche tempo e i miei mi vezzeggiano premurosamente. Mi hanno addirittura regalato un film!
Ehi, è Hitchcock! Io adoro Hitchcock!
E “La finestra sul cortile” non l’ho mai visto!
10.01.2008 6 Commenti Feed Stampa
6 Commenti
CommentaIo una volta sono andato in biciletta sulla cassia con uno che di cognome faceva Capra. C’era una salita, una serpentina di tornanti che non finiva mai. Il Capra appesantito e non più giovane era in crisi nera e si era quasi messo a piangere, io più allenato e aitante lo pigliavo in giro: Dai Capra Dai! Che “La vita è meravigliosa”!
Tutto qui. Il film non l’ho mai visto.
male, malissimo!
vedi di rimediare al più presto.
vedrai le cose che impari…
Mi associo, il film me lo guardo tutti i santi anni con i lucciconi e poi a 7 anni mi sono innamorato per la prima volta di Mary! :)
ciao e grazie del racconto
michele
se lo faccia pur dire: lei è esilarante, ancorché poco ancorata al reale
(quest’ultimo è un complimento)
prego michele. ma non abusare troppo del fil, eh. ricorda, è pericoloso!
cara eva, dunque poco ancorata al reale è un complimento e esilarante no?
uhm…
Ho riso leggendoti. Mi viene da chiederti se è vero quello che hai raccontanto,ma non dirmelo. No…ferma…non dirmelo.
Un po’ come con i film, voglio credere che sia tutto vero senza pormi domande alcune.
Ho appena visto il film “incriminato”, e siamo ad ottobre… Eh lo so, mi rendo conto che è un tantino presto, ma stava lì, nel blockbuster (machisenefregadegliemuliani?), e l’ho preso. Intenzionata a farlo vedere al mio giovane fidanzato, che si è addormentato poco dopo l’arrivo di Clarence, me lo sono goduto dall’inizio alla fine nel mio caldo lettone (io vivo in Scozia e qui fa abbatsanza freddino di già). Ho riso(Clarence è uno spasso), poi ho pianto, poi ho riso di nuovo perchè ho pensato che stavo piangendo per la centocinquantesima volta per quel film.
Adesso vado a far suonare un campanello, sperando di avere fatto di meglio quest’anno, qualcosa che faccia davvero sorridere un angelo in cielo. Vado.
Quel suono, quel pensiero di un angelo di seconda classe felice delle sue ali, mi ricorderà che la vita davvero è meravigliosa.