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la mamma del poeta
avere un figliolo
tra l’altro unico
che vuole fare il poeta professionista
è una roba che una madre
non glielo augurerebbe neanche al suo peggior nemico
la pensione è uno dei chiodi fissi che ha mia mamma
“mamma, la pensione, noi poeti, è una roba che esula, mamma” le dico “mamma, noi poeti ci fanno senatori a vita, noi poeti ci fanno le statue, ci fanno le piazze, mamma noi poeti la pensione è una roba che mica ci possiamo pensare che sennò ci scappa via l’ispirazione”
a quel punto li, normalmente mia mamma cerca di percuotermi con un mestolo di ghisa
ma quasi mai mi prende
poi si siede e guardando nel vuoto dice: “carmina non dant panem”
che in italiano corrente significa più o meno “ si, ma con la poesia col cazzo che ti paghi luce, gas, telefono, assicurazione auto, dentista, idraulico, rata del mutuo e/o affitto”
fare il poeta al giorno d’oggi
è un lavoro duro
fare la mamma del poeta, anche
ve lo assicuro
5.06.2007 8 Commenti Feed Stampa
8 Commenti
CommentaUn classico della produzione ‘catalana’.
E il babbo ?
il babbo c’ha messo una pietra sopra. anzi, un menhir.
Grande Catalano!
Sei un grande, Catalano for president!
hai provato a spiegare alla mamma che tanto, qualunque lavoro tu faccia, se sei stato assunto dopo il ’93 la pensione non la vedi?
tanto vale fregarsene e seguire le proprie aspirazioni.
io, per esempio, ho deciso di dedicarmi alla contemplazione dei tramonti sul mare.
certo, per farlo, devo prima trasferirmi in località di mare.
e per farlo, devo prima trovare i soldi per comprarmi una casa sul mare.
e per farlo, devo continuare a fare un lavoro di cacca.
in pratica, la mia aspirazione è fare un lavoro di cacca.
una volta sì, maia, le ho fatto un discorso del genere. mi ha inseguito per la casa con il ferro da stiro a tutta potenza.
i tramonti sul mare è una bellissima aspirazione. per quanto, alla lunga, forse viene a noia.
Mi hai fatto venire in mente la mia, di mamma… quando le do un libro nuovo è tanto contenta, si vede che l’ha presa bene. Poi sta tutto il tempo a chiedermi “quand’è che ti sposi e fai un figlio”? Sigh… ^^
Simone